Nei giorni in cui le misure restrittive per il contenimento del virus aumentano sensibilmente in tutto il territorio Nazionale e il Governo sta licenziando il Decreto Legge Covid ter, si inizia a fare una preliminare conta dei danni.
Siamo dinanzi ad una Italia attonita ed atterrita che inizia a leccarsi le ferite, con settori dell’economia già ampiamente in ginocchio, che attendono di sapere non già come sarà il domani, ma se un domani sarà più possibile.
In questo desolante quadro, si innesta il settore agroalimentare che soffre per la mancanza dei canali di vendita costituiti dalle mense e dalla ristorazione, ma che ha dovuto comunque provvedere all’approvvigionamento della popolazione.
La contrazione delle vendite, già denunciata dalle associazioni di categoria, non ha ancora paralizzato il settore e si stanno compiendo grandi sforzi per garantire le necessarie condizioni di sicurezza e salubrità dei prodotti.
Insostituibile risorsa nella tenuta del sistema si stanno rivelando i nostri mercati all’ingrosso su tutto il territorio nazionale: uno sforzo di logistica, lavorazione e distribuzione quasi titanico date le condizioni di emergenza sanitaria.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Valentino Di Pisa, Presidente di Fedagromercati – Confcommercio, federazione nazionale degli operatori grossisti ortofrutticoli all’interno dei centri agroalimentari, che rappresenta 450 imprese della filiera agroalimentare.
Valentino, come stanno affrontando i mercati italiani questo momento di emergenza?
“Con grande determinazione e con un grande senso di responsabilità. Abbiamo dimostrato che i mercati all’ingrosso, grazie alla professionalità degli imprenditori e dei loro collaboratori, hanno assolto pienamente alla loro funzione pubblica, garantendo un normale e continuo approvvigionamento dei negozi e delle piattaforme della media distribuzione”.
Sono state riportate dalle agenzie difficoltà nei trasporti del prodotto ortofrutticolo destinato all’estero e blocchi alle frontiere, soprattutto al momento con i paesi dell’Est e con l’Austria. Come sono andate le cose?
“All’inizio ci sono state. diverse problematiche, perché i provvedimenti adottati da alcuni Paesi sono stati calati senza nessuna comunicazione, creando quindi confusione, ritardi ed in alcuni casi hanno reso impossibile il concretizzarsi di una corrente transazione commerciale”
Sappiamo purtroppo che in più di un’occasione i carichi di merce deperibile sono andati perduti perché deteriorati. A cosa sta andando incontro il settore agoalimentare?
“Si può immaginare che nell’immediato dato il diffondersi dell’emergenza in tutto il nostro Paese, nonché nei Paesi produttori confinanti diventi più problematico garantìre un equilibrato approvvigionamento della merce, dato che la comprensibile preoccupazione del personale in fase di raccolta potrebbe far diminuire l’offerta produttiva. Se a questo aggiungiamo le aumentate difficoltà logistiche è pensabile che ci troveremo di fronte ad un aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli”.
Scongiuriamo questa eventualità, sperando che si adottino tutte le misure per garantire il contenimento dei prezzi e l’equilibrio della produzione e alle risposte di Di Pisa si aggiunge solo un’amara considerazione: in nessuno dei decreti sin’ora adottati dal Governo è prevista alcuna intenzione misura a sostegno della filiera, è preoccupante che non si tenga in considerazione il fatto che i mercati svolgono un servizio essenziale di interesse generale, unico sistema che garantisce la distribuzione del prodotto su tutto il territorio nazionale e che in questo momento si sono rivelati la vera forza motrice del settore. Fratelli D’Italia si è spesa molto per vedere inserite nella normazione emergenziale misure a sostegno dell’agricoltura e del prodotto italiano, alcune sono state parzialmente accolte, ma le misure adottate non bastano, la salvaguardia del prodotto agricolo italiano deve infatti passare per una tutela seria e strutturata dei mercati all’ingrosso. Tra le categorie più esposte in questo difficile momento ci sono loro, gli operatori dei mercati, della logistica, i produttori e i grossisti ed a loro va un incondizionato Grazie, perché ogni giorno rischiano in prima persona per garantire che sui banchi arrivi prodotto fresco, genuino e italiano, nonostante tutto.