“La disabilità non è un limite individuale, ma una condizione relazionale che chiede risposte politiche, culturali e sociali adeguate. E da oggi lo facciamo con più forza”.
Lo afferma il senatore Antonio Guidi (FdI), commentando l’incardinamento odierno in commissione Affari costituzionali del Senato del ddl che mira a inserire in Costituzione la parola disabilità all’articolo 3 e la sostituzione della parola «minorati» con «persone con disabilità» all’articolo 38. Il ddl, presentato dallo stesso senatore Guidi, di raccordo con la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, raccoglie firme da esponenti di tutti i gruppi parlamentari e inizia oggi l’iter legislativo.
“La Costituzione deve parlare a tutti e per tutti – prosegue l’ex ministro alla Famiglia – Il provvedimento si inserisce nel solco tracciato dalla Convenzione ONU e dalla Strategia europea per la disabilità, ed è rafforzato dall’impegno internazionale sancito nella Carta di Solfagnano, firmata durante il primo G7 Inclusione e Disabilità”.
“Questo ddl – conclude – può costituire un traguardo che celebra la maturità di una società e di una Nazione che sa osservare, trasformare e superare i pregiudizi”.