Dai no pass come “virus” alla semi invocazione del “governo militare” ormai “la Stampa” è davvero il quotidiano di sinistra per eccellenza, della nuova sinistra che fa rima con pass sanitario, reclusione, carcere, censura per chi non la pensa conformemente.
Questa volta è Marcello Sorgi che prevede, nel caso (improbabile secondo l’autore) di una caduta di Draghi la nascita di un “governo militare”. Sorgi non chiarisce se “militare” voglia dire guidato da un graduato, con ministri “civili” o proprio da una giunta militare. E sottintende che dovrebbe essere un governo legale, cioè sottoposto alla fiducia del Parlamento e alla Costituzione. Lasciando da parte il secondo caso, cioè di un governo di colpo di stato, sul modello algerino e egiziano (con i no vax al posto degli islamisti?) anche la prima ipotesi è semplicemente agghiacciante. Non abbiamo nulla contro i militari, anzi le divise ci mettono commozione e incarnano la patria (anche se certi generali sono la quintessenza dell’europeismo antinazionale) ma un governo affidato a uno o più militari ci sembra sbagliato come tutti i governi tecnici: troveremmo aberrante anche e forse più un governo di medici, o di ingegneri, o di muratori.
Con in più, inutile negarlo, l’elemento della forza militare, di cui medici o ingegneri non potrebbero disporre in prima battuta, diversamente dai militari. Sta di fatto che , nell’Italia repubblicana, tranne in rarissimi casi, mai un militare in servizio ha servito come ministro, e mai assolutamente come presidente del consiglio. Neppure negli anni settanta, quelli dell’emergenza terroristica e dopo il rapimento di Moro – a proporre un governo del genere fu solo, tra i principali leader politici, Ugo La Malfa
E qui veniamo al secondo punto, quello della emergenza. È cosi reale il pericolo per la nazione e lo Stato, da arrivare a evocare l’impensabile? La filosofia Chantal Delsol sul “Figaro” di qualche giorno fa e Massimo Cacciari su “la Verità” rispondono, pronunciandosi contro il pass sanitario, che no, la pandemia non è una guerra in cui il paese è invaso né una guerra civile: due situazioni che giustificherebbero (parliamo al condizionale) un “governo militare”
Allora perché un commentatore accorto come Sorgi ha ritenuto di evocare uno scenario del genere? Per due ragioni, la prima forse inconsapevole, la seconda meno. Quella inconsapevole è che un anno e mezzo di emergenze più o meno amplificate, di chiusure, di limitazioni alla libertà personale, di cedimento allo Stato di quote sempre più ampie di discrezionalità hanno portato a rendere normale quello che era impensabile prima. La teoria del piano inclinato, secondo cui quando si comincia a far rotolare la biglia questa via via prende forza e velocità e travolge tutto, ha qui una sua conferma. La seconda ragione è meno inconsapevole. Con queste uscite si intende avvisare le forze politiche che esse devono zittirsi ancor più di quanto non stiano facendo. : e non solo quelle di maggioranza, che fino a un certo punto sarebbe anche logica, ma anche quella dell’opposizione. Cioè Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni che da giorni sono sotto il fuoco i incrociato dei media: l’opposizione insomma non faccia troppo l’opposizione, c’è altrimenti il governo militare alle porte. L’occupazione dell’aula della Camera da parte dei parlamentari di Fratelli d’Italia, per protesta contro il green pass, sarà una misura solo simbolica: ma è il simbolo che l’opposizione non intende farsi minacciare.