Dl Aiuti. Ricchiuti (FdI): modificare requisito bonus 200 per P.Iva. Discriminante richiesta ultimi due anni di versamento contributi

“L’articolo 22 del decreto Aiuti si è reso necessario per fare in modo che anche i lavoratori autonomi potessero usufruire del bonus di 200 euro per consentire di sostenere il potere d’acquisto a fronte dei rincari dei prezzi anche per questa categoria di lavoratori. A breve dovrebbe partire il click day, peccato che come spesso accade ogni qualvolta c’è da dare un aiuto alle Partite Iva la fregatura è nelle righe. Un requisito essenziale è quello di avere effettuato, a partire dal 2020, almeno un versamento parziale della contribuzione dovuta alla gestione a cui richiedono il bonus. Tutto ciò dopo 2 anni di pandemia e lockdown. Questo vuol dire tenere fuori da questa opportunità la maggior parte dei piccoli imprenditori/commercianti che in questi 2 anni hanno dovuto scegliere se mettere insieme il pranzo con la cena o regolarizzare le proprie posizioni. A fronte di ciò per percettori di reddito di cittadinanza o lavoratori occasionali non ci sono paletti. Se questa non è discriminazione su base ideologica della sinistra io non saprei come definirla. Seppure è condivisibile evitare di dare bonus anche a finte Partite Iva o a titolari di attività ‘apri e chiudi’ che non hanno mai versato un centesimo di tasse o contributi, per onestà intellettuale non sarebbe stato opportuno far partire questo requisito dall’anno precedente la pandemia? Fratelli d’Italia chiede al governo ed ai ministri Franco e Orlando di modificare con urgenza tale requisito”.

Lo dichiara Lino Ricchiuti, candidato per Fratelli d’Italia al Senato e viceresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi.

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