“Il ricorso al Dpcm da parte del governo Draghi dimostra una preoccupante continuità con l’operato di Conte. Nulla è cambiato e anche colleghi che prima contestavano il continuo ricorso ai Dpcm, che ora sono nella maggioranza, non hanno nulla da ridire riguardo a uno strumento illegittimo e incostituzionale. Nel merito del provvedimento non si è deciso nulla in merito ai mezzi pubblici, vero veicolo di contagio, che vengono quotidianamente utilizzati dal 90 per cento degli studenti e dei lavoratori. La nostra proposta di utilizzare taxi e bus privati è rimasta inascoltata, al pari dell’invito a vaccinare a domicilio gli over 80, che ora si assembrano in fila per ricevere il vaccino, quando è ormai evidente che la prima misura da adottare dovrebbe essere il distanziamento tra le persone. Stessi errori di prima e sempre gli stessi a pagare per tutti il prezzo più alto con chiusure indiscriminate, giustificabili mesi addietro, ma non più ora perchè un’emergenza, dopo un anno, non può più essere considerata tale. I mesi passano e quelli che continuano a riempirsi la bocca chiedendo le riaperture sono purtroppo gli stessi che hanno bocciato nella Commissione Affari Costituzionali l’emendamento che FdI aveva presentato, e con cui si chiedeva la riapertura serale dei ristoranti. Si continua a fare propaganda quando, invece, gli italiani chiedono fatti concreti, in primis sul versante del piano vaccinale, unico argomento valido sul quale avrebbe un senso ricorrere a un Dpcm, visto che tra una chiacchiera e l’altra l’Italia è scivolata al quart’ultimo posto in Europa per numero di vaccinati”.
E’ quanto ha dichiarato la senatrice Daniela Santanché, capogruppo FdI in Commissione Industria del Senato