“Esprimo soddisfazione per l’approvazione del nostro emendamento a mia prima firma, durante l’esame del dl pubblica amministrazione in Commissione, con il quale si prevede che anche le Camere di Commercio possano beneficiare dell’esenzione dal limite del 20% degli idonei non vincitori nelle procedure concorsuali. Un’esenzione già prevista per Regioni, Province, enti locali che bandiscono concorsi con meno di venti posti, e per i Comuni con meno di 3.000 abitanti. Le Camere di Commercio si trovano spesso nella situazione di bandire concorsi per una o pochissime unità di personale, in un contesto normativo e finanziario già molto ristretto. In questi casi, il limite del 20% di idonei non vincitori impedisce lo scorrimento della graduatoria: se il vincitore rifiuta, l’ente è costretto a rifare il concorso, con costi stimati intorno ai 15.000 euro, e senza alcuna garanzia di successo. È un paradosso normativo che grava sugli enti più efficienti e agili, e che il nostro emendamento risolve in modo chiaro e definitivo. Nel testo della norma attualmente vigente, infatti, i candidati che seguono il vincitore in graduatoria possono essere considerati idonei solo entro il limite del 20% dei posti messi a concorso. Questo significa che, nei concorsi per una singola unità, non può essere considerato idoneo alcun altro candidato. Il rischio è di dover ripetere l’intera procedura, con aggravio di costi e disservizi per il territorio. Con questa modifica vogliamo riconoscere alle Camere di Commercio la stessa flessibilità concessa agli enti locali: si tratta di una misura di buon senso, che tutela l’efficienza amministrativa e garantisce l’uso razionale delle risorse pubbliche”.
Lo dice Silvio Giovine, deputato di Fratelli d’Italia.