“Mentre il dl Rilancio, che giace nella Camera dei Deputati da settimane in disprezzo dell’assetto bicamerale del Parlamento, dovrà nuovamente tornare in Commissione Bilancio per problemi di coperture, e il dl Semplificazioni, da tempo decantato ma ancora nelle promesse di Conte, potrebbe uscire stanotte dal Cdm con l’indeterminazione della clausola -salvo intese-, il Paese soffre per l’incapacità e l’inadeguatezza della maggioranza prigioniera delle proprie contraddizioni e della fame di potere. Intanto, i professionisti devono subire la conferma dell’ennesimo affronto, che li emargina rispetto al contributo a fondo perduto, le aziende e i commercialisti attendere invano la proroga delle scadenze fiscali a settembre, e i lavoratori del settore privato riscuotere nel plenilunio la cassa integrazione di marzo. Ciò che, infine, risulta intollerabile è il persistere della lotta al contante che rappresenta un danno per il commercio, limitandone gli scambi soprattutto con la clientela straniera abituata a ricorrere alla liquidità, e un concreto onere per i cittadini a mero vantaggio degli operatori finanziari grazie alle commissioni previste. Questo giustizialismo e questa sfiducia nel cittadino cozzano peraltro con l’articolo 3 della Costituzione, che prevede l’uguaglianza dei cittadini e con l’articolo 1277 del Codice Civile che sancisce il pagamento delle obbligazioni attraverso l’utilizzo della moneta legale”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.