Dl Sicurezza. Rampelli (FdI): Il “Massimario” della confusione

“L’Ufficio del Massimario della Cassazione esprime le sue legittime critiche sul decreto sicurezza, bene, sia chiaro che non ha nulla a che spartire con la Corte Costituzionale. Nella lettura delle novità normative sottopone il dl sicurezza a giudizi che esulano dalla sua funzione, confondendo volutamente la presunta illegittimità costituzionale con i pareri di autorevoli giuristi, condannando quindi senza averne il potere una legge voluta dal Parlamento e promulgata dal Capo dello Stato. Eccepisce poi, altrettanto impropriamente, sulla presunta mancanza dei criteri di urgenza che hanno portato alla decretazione.

Un governo che basa la sua azione sul patto di lealtà con i cittadini che lo hanno scelto, presentando un programma ispirato al ripristino della legalità, al contrasto dell’immigrazione irregolare, alla lotta alla criminalità, ha tracciato a monte le sue urgenti priorità. Per decenni i governi di centrosinistra, con una parte della magistratura connivente, ha tollerato fenomeni di abuso, violenza predatoria, aleatorietà delle norme e, per loro, il decreto legge non risponde ai requisiti di urgenza costituzionalmente previsti. Ma noi non siamo loro, i giudizi differiscono, per fortuna.

Osservare oltretutto questo Ufficio del Massimario smentire lo stesso Quirinale che, appunto, ha promulgato la legge lascia sinceramente interdetti e contribuisce a sedimentare l’idea di un universo giuridico allo sbando: un massimario della confusione che offende l’onesto e silenzioso lavoro di migliaia di magistrati indipendenti e laboriosi”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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