“Don Luigi Di Liegro, un caro amico, una persona giusta che ha dimostrato grande coraggio. Noi ne avemmo tanto quando da segretario del Fronte della Gioventù portai i nostri militanti a sostenerlo a Villa Glori, dove aveva collocato un centro per malati di AIDS, contestato da taluni abitanti del quartiere Parioli e cavalcato da alcuni parlamentari missini… Praticamente ci fu un fronteggiamento tra loro, che volevano irrompere nella sede scavalcando la cancellata e noi, ragazzi di destra, asserragliati nel corpo centrale dell’edificio insieme a Don Luigi, lasciato solo con i suoi volontari. Tempo dopo Monsignor Di Liegro ricambiò la cortesia. Quella destra movimentista e modernizzatrice dormì in tenda nel Parco di Colle Oppio a fianco di alcuni immigrati che avevano subito un’aggressione notturna dai naziskin… iniziativa che si concluse con un’Assemblea antirazzista organizzata nella sede di Colle Oppio che i vertici dell’allora MSI vietarono. La generazione che poi avrebbe fondato FdI trasgredì gli ordini e la fece lo stesso, sfidando l’espulsione, invitando l’allora presidente democristiano del Municipio Roma 1 Enrico Gasbarra e l’allora consigliere circoscrizionale dei Verdi Roberto Giachetti. Diventati poi autorevoli personalità delle istituzioni democratiche. Improvvisamente comparve Don Di Liegro che, non invitato, scese le scale di Colle Oppio per portarci umanità e condivisione, segnando un momento storico. La Caritas diocesana entrava con il suo Direttore in una sezione del MSI, Don Luigi fu forse il primo prete a farlo. Quegli episodi segnarono rapporti e relazioni, rinsaldarono legami profondi e ci fanno tuttora portare nel cuore un uomo di religione che non si è mai seduto al fianco dei potenti e sempre ha praticato la via della compassione, della beneficienza, del soccorso ai poveri e agli ultimi. La destra italiana è riconoscente per l’esempio che Don Luigi Di Liegro ha rappresentato nel mondo cattolico e per l’umanità, la spontaneità e il coraggio con cui dialogò con noi. È questa la storia autentica che ci renderà sempre incompatibili con chi usa la violenza come metodo di lotta politica e farà sempre prevalere il desiderio di inclusione e di comunità nei confronti di chi ha idee e sensibilità diverse dalla propria. Se ne facciano tutti una ragione”. È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli sulla sua bacheca Facebook ricordando Don Luigi Di Liegro nel 24^ anniversario della sua scomparsa.
Don Luigi Di Liegro, Rampelli (VPC-FdI): quella volta che…venne nella sezione di Colle Oppio
Ci ricambiò una cortesia: avevamo difeso il suo centro malati di aids che alcuni parlamentari missini volevano chiudere