“Il governo Draghi è soggetto a un accanimento teraupetico con la celebrazione postuma della grandezza del Presidente del Consiglio che, solo fino a qualche mese fa, non veniva considerato adatto per diventare Capo dello Stato. Non lo propose nessuno della sua maggioranza, e fra Sindaci, Governatori, sindacati e associazioni di categoria nessuno spese una parola. Se Draghi è il più grande statista del Secolo, l’equilibratore, lo stabilizzatore, non sarebbe stato più utile nello svolgimento di un ruolo di garanzia nazionale e internazionale andando al Quirinale? Assistiamo a uno scenario imbarazzante. La filosofia dell’uomo solo al comando, che anche oggi si celebra, non è in sintonia con la democrazia. Ci vogliono le elezioni anticipate, criminalizzate da ogni commentatore, nonostante si siano svolte competizioni elettorali ovunque, come in Germania – dichiara il Vicepresidente della Camera, deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli – la pistola fumante della crisi di governo è del PD, che ha “politicizzato” un governo, che nasceva con un mandato preciso su pandemia e gestione Pnrr, tramite leggi in Parlamento come Ddl Zan, cittadinanza facile agli immigrati, legalizzazione droga e perfino l’inceneritore di Roma messo in un decreto. Hanno cercato la rissa e gli è partito un colpo di pistola accidentale”.