È morto Alvaro Vitali: la notizia
È morto Alvaro Vitali, attore amatissimo dal grande pubblico per il suo ruolo iconico di Pierino, protagonista indiscusso della commedia italiana popolare negli anni ’70 e ’80. Aveva 75 anni.
Vitali è deceduto nel tardo pomeriggio del 24 giugno 2025, a Roma, dove era stato ricoverato due settimane fa per una broncopolmonite recidiva, come confermato dall’ex moglie Stefania Corona in un’intervista recente.
La notizia ha fatto rapidamente il giro del web, provocando un’ondata di cordoglio e commozione. Su Google e sui social, le ricerche legate alla sua scomparsa sono schizzate in alto, tra cui:
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Come è morto l’attore Alvaro Vitali?
La causa del decesso è legata a una complicazione respiratoria, dovuta a una forma recidiva di broncopolmonite.
Secondo quanto riferito da fonti vicine alla famiglia, Vitali era stato ricoverato in ospedale circa due settimane prima della morte, e le sue condizioni si erano progressivamente aggravate.
La famiglia mantiene il riserbo sulla data del funerale, ma nelle prossime ore sono attesi aggiornamenti ufficiali.
Chi era Alvaro Vitali: da Fellini a Pierino
Alvaro Vitali era nato a Roma il 3 febbraio 1950, in una famiglia umile. Ex elettricista, fu notato negli anni ’60 da Federico Fellini, che lo volle nel film Satyricon e poi in Amarcord, dove recitava nella parte del “ragionier Volpina”.
Ma la fama nazionale arrivò negli anni ’70 e ’80 con il personaggio di Pierino, il bambino irriverente, volgare e pasticcione portato sul grande schermo in numerosi film comici. Vitali, ormai trentenne, interpretava lo scolaretto con la sua fisicità buffa, la risata stridula, e una verve che faceva breccia in tutte le fasce d’età.
I film più famosi con Alvaro Vitali
Tra i titoli più celebri della sua filmografia:
- Pierino contro tutti (1981)
- Pierino colpisce ancora (1982)
- Pierino medico della Saub (1981)
- L’insegnante viene a casa
- La dottoressa ci sta col colonnello
- L’onorevole con l’amante sotto il letto
La sua carriera si lega a doppio filo con il filone della commedia sexy all’italiana, genere popolarissimo e al tempo stesso criticato. Vitali ne fu uno dei simboli, accanto a nomi come Lino Banfi, Edwige Fenech, Gloria Guida.
Che fine aveva fatto Alvaro Vitali?
Negli ultimi anni Alvaro Vitali era uscito dai riflettori del cinema, ma non dal cuore del suo pubblico.
Era comparso in diverse trasmissioni televisive, sempre con lo spirito ironico e autoironico che lo aveva reso celebre. Interviste, ospitate e revival lo avevano riportato alla ribalta, soprattutto grazie ai social, dove le nuove generazioni lo hanno scoperto (e in parte rivalutato) attraverso clip su TikTok e YouTube.
Perché oggi si cerca “Pierino è morto”
L’espressione “Pierino è morto” è una delle più digitate su Google in queste ore. Questo dimostra come, nell’immaginario collettivo italiano, Alvaro Vitali e Pierino siano diventati una cosa sola.
Pierino era l’archetipo del bambino impertinente, della rivolta comica contro i professori, i genitori, le autorità. Con le sue battute da caserma e la sua eterna bocciatura scolastica, ha rappresentato una valvola di sfogo culturale per decenni.
Oggi se ne va l’attore, ma il personaggio resta. Resta nei ricordi, nei meme, nei cineforum nostalgici e in quel tratto di italianità leggera e scanzonata che ha fatto epoca.
Un’eredità popolare
Alvaro Vitali ha incarnato la comicità popolare italiana come pochi altri. Non ha mai vinto un David di Donatello, ma ha vinto qualcosa di più raro: l’affetto trasversale del pubblico.
Un comico autentico, in grado di far ridere senza effetti speciali, solo con una smorfia, uno sguardo, una pernacchia.
Pierino non andava bene a scuola, ma ha fatto la storia del cinema italiano.
