Eccidio di Schio, FdI: doverosa onorificenza per Anna Vescovi

“Tra le pagine volutamente dimenticate dalla Storia riscritta dalla sinistra vi è l’eccidio di Schio, una rappresaglia organizzata da ex partigiani della Divisione garibaldina “Ateo Garemi” ed agenti della Polizia ausiliaria partigiana, i quali, nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945, a guerra finita quindi e ad armi deposte, fucilarono i detenuti nel carcere locale. La maggior parte di questi erano criminali comuni, altri donne accusate, anche falsamente, di essere compagne di fascisti o di avere relazioni con essi. Tuttavia, non potendo riconoscere tra i presenti chi realmente fosse stato un appartenente alla RSI, i partigiani decisero per la fucilazione coatta, scegliendo a caso 54 Vittime (incluse 14 ragazze), e con la scusa di fare un atto di giustizia riparatorio della strage di Pedescala, perpetrata mesi addietro dai tedeschi. I fatti di Schio furono immediatamente condannati dagli “Alleati” e nel corso degli anni furono istituiti più processi, ma gli assassini godettero del sostegno di Togliatti – divenuto nel frattempo Ministro della Giustizia – che fece riparare alcuni di loro all’estero sotto l’ala protettiva di Tito e di altri dittatori socialisti. Per quelli che rimasero in Italia ci pensò l’ANPI a chiedere al Ministero della Difesa dei riconoscimenti come “Eroi della Resistenza”. Fu così che Valentino Bortoloso, oggi più che novantenne, membro del commando che perpetrò la strage di Schio, già graziato dalla pena di morte con l’amnistia a favore dei crimini di guerra decisa nel ’46 sempre da Togliatti, ricevette negli anni ’90 dal prefetto di Vicenza la Medaglia della Liberazione, ritiratagli nel 2016 su richiesta delle Associazioni dei familiari delle Vittime e di Fratelli d’Italia.

Parallela alla storia del partigiano “Teppa” è trascorsa la vita di Anna Vescovi, figlia del commissario prefettizio Giulio, assassinato dal commando partigiano la notte di quel 6 luglio. Quella bambina che vide il padre ferito a morte è diventata una donna di grande dignità e coraggio, che in questi anni si è spesa per mantenere vivo il ricordo di quell’eccidio, ma continuando a dialogare con tutti in nome di una memoria condivisa. Nel 2017 in una cerimonia pubblica Anna e Valentino si sono strinti la mano: solo superando l’odio ideologico, infatti, si può sanare la ferita che ha toccato un’intera comunità e guardare al futuro. Oggi più che mai è necessario andare nella direzione di pacificare le tragiche contraddizioni che molti ancora vogliono esasperare e lasciare alla storia il fardello di 70 anni di dicotomie ideologiche. Anna Vescovi è stato l’esempio di questo superamento e , in nome di questo, auspichiamo giusto e doveroso che le sia assegnata al più presto la cittadinanza onoraria scledense.”

Lo scrive in una nota il dipartimento tutela vittime di Fratelli d’Italia

 

 

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3 Commenti

  1. Per capire meglio le motivazioni della proposta, mi permetto di promuovere la lettura del libro della dottoressa Vescovi “La verità è una linea retta. Il padre ritrovato”. Non è il classico libro di ricerca storica sulla cronaca dell’eccidio partigiano, bensì un libro con il quale Anna dona una lezione agli odiatori di professione e ai nostalgici della guerra civile. Nel suo incontro con l’ex partigiano, il Teppa disse: “Sai, vedo in te il coraggio di tuo padre…lui è stato l’unico ad affrontarmi senza paura…purtroppo oramai era inutile…avevamo deciso…però lui era veramente un uomo coraggioso e tu sei come lui”.
    Anna, che alla frase di Valentino Bortoloso (Teppa) “ricordati che c’è sempre un prima e un dopo”, risponde, “Valentino…il tuo “dopo” è il mio prima…Dobbiamo interrompere invece questa catena…”.
    Anna è riuscita a bere il caffè preparato dalle stesse mani che avevano ucciso suo padre donando a tutti noi l’unico vero e autentico messaggio di Pace che andrebbe preso da esempio per un’operazione anche di dimensione nazionale di riconcilliazione.

    Questo il lInk del libro che si può acquistare anche in rete. https://www.storiaveneta.it/laboratorio/175-l-eleborazione-del-lutto-analisi-articoli-e-contributi-sulla-tragedia-dell-eccidio-di-schio/2194-la-verita-e-una-linea-retta-il-padre-ritrovato-di-anna-vescovi.html

  2. Mi auguro che il Consiglio comunale di Schio proceda come da mia proposta per conferire alla dottoressa Vescovi la Cittadinanza Onoraria anche se sussistono delle resistenze da parte di coloro che parlano di pace preferendo nel contempo il mantenimento dello status quo. Per opportuna conoscenza integro con il testo con le motivazioni inviate a tutti i capigruppo del Consiglio comunale di Schio.

    Alex Cioni
    Consigliere comunale di Schio

    Oggetto: PROPOSTA DI CONFERIMENTO CITTADINANZA ONORARIA ALLA DOTT.SSA ANNA VESCOVI

    Premesso

    che nel Consiglio comunale di aprile abbiamo votato una proposta della maggioranza che ha impegnato tutti i gruppi consiliari a sottoporre alla Conferenza dei capigruppo ogni iniziativa finalizzata all’assegnazione della Cittadinanza Onoraria in modo da permettere a tutti i gruppi politici di esaminarla assieme prima di arrivare in Consiglio comunale;

    sottolineato

    che alla delibera ho votato favorevolmente ritenendo che l’istituto vada usato con moderazione e in casi ben definiti e previsti dallo Statuto;

    propongo

    di inserire nel prossimo ordine del giorno della Conferenza dei Capigruppo il conferimento della Cittadinanza Onoraria alla dottoressa Anna Vescovi, in quanto sulle drammatiche vicende connesse all’Eccidio di Schio, che ancora oggi sono motivo di tensioni e polemiche politiche spesso strumentali, l’ha vista impegnata in prima persona nel nome della pace e della riconciliazione, donando così alla Città un messaggio dall’alto significato morale e spirituale che deve servire da monito e da esempio per tutti.

    In tal senso sono convinto che il Comune di Schio, nell’assegnare ad Anna Vescovi la Cittadinanza Onoraria, non riconoscerà solamente il suo oggettivo impegno personale per la pacificazione degli animi, rifiutando con fermezza ogni tipo di speculazione politica, ma si farà interprete di un concreto cammino propedeutico ad una vera e sincera riconciliazione tra le parti che il Patto di Concordia non ha saputo realizzare.

    SCHIO, CITTADINANZA ONORARIA AD ANNA VESCOVI. ALEX CIONI: LA DECISIONE NON PUÒ’ ESSERE VINCOLATA AL PARERE DELL’ANPI CHE IN CITTÀ’ NON ESISTE. E’ IL CONSIGLIO COMUNALE CHE DEVE FARSI CARICO DELLA DECISIONE PRESCINDENDO DAL PATTO DI CONCORDIA CIVICA CHE HA FALLITO GLI OBIETTIVI

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