“I rifiuti, urbani e tessili in alcune zone di Prato, sono la dimostrazione plastica di una denuncia che Fratelli d’Italia sta facendo da anni: rappresentano cioè una delle parti di un sistema strettamente connesso alla crescita esponenziale di aziende abusive e, parallelamente, alla presenza di un numero difficilmente quantificabile di clandestini spesso sfruttati. È grazie all’attenzione mirata della commissione Ecomafie, in visita oggi, che questa realtà illegale, purtroppo emblematica del sistema caratterizzante il distretto parallelo, è sotto i riflettori delle istituzioni. Non possiamo non chiederci come sia stato possibile che, lungo più di dieci anni, le autorità comunali, provinciali e regionali non si siano rese conto del simbolo tangibile di un fenomeno criminale, in particolare in alcune zone della città, come il macrolotto zero, e che non si siano di conseguenza allarmate ed attivate, immaginando che tonnellate di scarti tessili corrispondessero, verosimilmente, ad un numero sempre maggiore di immigrati irregolari. Si è trattato, e si tratta, di un elemento ben visibile a chiunque.
Resta quindi il dubbio che, nella migliore delle ipotesi, chi ha da sempre governato la regione Toscana, il comune di Prato e la provincia, abbia comunque sottovalutato decisamente questo aspetto. Di certo, a pagare, sono i cittadini, le imprese oneste e sono da quantificare, e preoccupano, i possibili danni ambientali, ancora non emersi. Grazie all’impegno della commissione Ecomafie, al presidente Jacopo Morrone e alla componente Simona Petrucci, che da anni condivide la battaglia per il ripristino della legalità sul nostro territorio. Confido che perseguiranno un lavoro scrupoloso”.
Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta.