Educazione staliniana: nelle scuole arriva il libro di storia anti-Meloni

Un’accusa senza precedenti scuote il mondo dell’istruzione italiana: il libro Trame del tempo, dal Novecento a oggi (ed. Laterza), adottato in numerosi licei del Paese, è finito al centro di una vera e propria bufera politica. Non si tratta solo di un testo scolastico, ma – secondo Fratelli d’Italia e diversi esponenti istituzionali – di un “manifesto ideologico” travestito da manuale di storia, teso a demonizzare il governo, screditare la premier Giorgia Meloni e orientare ideologicamente le coscienze degli studenti.

Il testo incriminato: storia o tribunale politico?

Al centro della polemica c’è il terzo volume dell’edizione “rossa” del manuale Laterza, utilizzato in istituti superiori di Torino, Roma, Milano e Napoli. In esso si legge che:

  • le elezioni politiche del 2022 sono state “impietose”;
  • Fratelli d’Italia è definito “catalizzatore dei voti dell’estrema destra”;
  • il partito è descritto come “erede del fascismo” e in stretta relazione con una “base dichiaratamente fascista”, con esplicito riferimento all’inchiesta giornalistica di Fanpage;
  • il governo Meloni “si distingue nell’attuazione di misure dichiaratamente liberticide”;
  • si evocano persino “piani di deportazione” per i migranti

Una narrazione che, lungi dal fornire strumenti di comprensione critica del presente, viene accusata di sostituire il metodo storiografico con la lotta politica, degenerando in un pamphlet d’accusa.

La reazione di Fratelli d’Italia: “Un manuale di odio”

A dare il via alla mobilitazione è stata Augusta Montaruli, vicecapogruppo FdI alla Camera, che ha definito il volume «un condensato di false notizie, offensivo e lesivo per chiunque voglia studiare la storia contemporanea». Montaruli ha presentato un’interrogazione parlamentare per verificare dove il testo venga adottato, annunciando una campagna di denuncia e controinformazione a livello nazionale.

Al suo fianco, il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, che ha dichiarato:

«Mi ha lasciato esterrefatta apprendere dalla stampa che nel libro di testo siano contenuti attacchi politici a Fratelli d’Italia corredati da giudizi faziosi e di parte. Insegnare la storia significa equilibrio e obiettività»_Erede dei fascisti, de….

Anche il ministro Giuseppe Valditara ha richiesto all’Associazione Italiana Editori di svolgere verifiche immediate affinché il libro non venga più adottato nelle scuole pubbliche.

Propaganda nei licei: il caso non è isolato

Il caso di Trame del tempo si inserisce in un trend preoccupante. Già in passato era finito sotto accusa un manuale di inglese edito da Zanichelli, che criticava esplicitamente le politiche migratorie di Matteo Salvini. Anche quel testo, dopo la denuncia pubblica, venne ritirato.

Oggi la questione si fa ancora più grave, poiché riguarda un manuale di storia, ovvero uno dei pilastri formativi per la costruzione del senso civico e della memoria collettiva. E riguarda un intero blocco scolastico, visto che Trame del tempo è adottato in prestigiosi licei italiani come il Cavour e l’Einstein di Torino, il Parini e il Carducci di Milano, il Fonseca a Napoli, e l’Arnaldi a Roma.

Un problema culturale: chi scrive i manuali?

Gli autori del volume sono Carlo Greppi, Caterina Ciccopiedi e Valentina Colombi. In particolare Greppi, noto storico militante, è stato in passato vicino all’ANPI e si è espresso pubblicamente contro FdI. Secondo i critici, questa impostazione traspare chiaramente nel manuale, che si trasforma da strumento di insegnamento a strumento di militanza travestita da cultura.

Difendere la scuola dall’ideologia

La polemica sul manuale Trame del tempo non è solo una questione editoriale. È una questione civile. È lecito insegnare la storia contemporanea con spirito critico, ma è inaccettabile che si trasformino le aule in tribunali politici dove si giudica l’attualità con categorie ideologiche e si usano i libri di testo come armi contro chi governa.

La scuola deve formare, non indottrinare. E il confine tra cultura e propaganda non dovrebbe mai essere valicato, soprattutto davanti a studenti che cercano strumenti per capire, non slogan per schierarsi.

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