“La condivisione del video è una questione accessoria per me. I video entrano nelle nostre case in ogni momento, in ogni minuto della giornata. Il voler segnalare, ai fini di denuncia, l’accaduto, oscurando l’immagine della persona aggredita, serve ad accendere i riflettori sulla questione della sicurezza, che è sempre stata troppo trascurata. Non è importante la nazionalità del criminale, chiunque compia atti indegni come quello che ha colpito la donna deve andare di corsa in carcere, anche se darebbe sbagliato nascondere il fatto che nelle carceri italiane quasi il 35% dei detenuti sono cittadini stranieri. Questo non significa che i cittadini stranieri siano dei criminali, significa che quando vengono a casa nostra, per una incapacità di selezione, si trovano quasi indotti a vivere di espedienti, finiscono nel circuito dell’illegalità e del degrado, fino a entrare spesso nel circuito della criminalità organizzata. Noi dovremo accogliere gli immigrati regolari, programmare i flussi, offrire loro un lavoro e quindi una dignità, la vera possibilità di integrarsi, di costruirsi una famiglia e mantenerla onestamente. Se il lavoro non c’è, se il numero di immigrati che sbarca sulle nostre coste è al di sopra della nostra capacità di accoglienza, la violenza attecchisce più facilmente e aumentano le vittime innocenti, ne fanno le spese soprattutto i soggetti più indifesi. Occorrerebbe parlare di questo e non del se pubblicare o meno un video”.
Così Fabio Rampelli, Vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, ha commentato nel corso di SkyTg24 la questione del video dello stupro di Piacenza pubblicato sui social di Giorgia Meloni. Rampelli ha continuato: “le liste di FdI sono molto aperte, sia nei collegi uninominali sia in quelli plurinominali. Bisogna però prendersi un impegno: questa modalità di scelta di candidati deve essere archiviata perché è sinceramente imbarazzante. Occorre normare il funzionamento dei partiti, come d’altronde prevede la Costituzione, occorre che tutte le cariche istituzionali siano espressione della scelta dei cittadini. Per questo è indispensabile tornare alle preferenze, come FdI raccomanda da sempre.
Tuttavia nella nostre liste ci sono personalità di grande prestigio come Marcello Pera, presidente emerito del Senato e filosofo, Carlo Nordio, magistrato icona che non ha mai avuto posizioni politiche e ideologiche nello svolgimento del suo delicato ruolo di giudice, un vero simbolo della terzietà della magistratura.”
Sul PNRR Rampelli ha concluso: “la fine della pandemia, l’inizio della guerra e, soprattutto, la crisi energetica richiedono un’ottimizzazione del Piano, con un aggiornamento del quadro attuale.”