Elezioni Romania. George Simion in testa con il 29% grazie ad un programma che rimette al centro la libertà, la democrazia e la verità.

La Voce del Patriota è a Bucarest per seguire gli ultimi giorni di una delle campagne elettorali più intense degli ultimi anni, offrendo ai nostri affezionati lettori un punto di vista privilegiato e unico, poiché accompagneremo da vicino il candidato conservatore George Simion, come dei veri e propri “addetti ai lavori”. E non solo, perché la nostra sarà una ricerca sul campo, che andrà ad indagare su cosa pensano, davvero, i romeni.

Grazie a questa grande opportunità, riusciremo dunque a raccontarvi qual è la reale situazione che si vive oggi in Romania. Senza filtri, senza maschere. Semplicemente riportando la realtà dei fatti.

Dopo l’annullamento delle elezioni lo scorso dicembre, la Romania ha attirato su di sé l’attenzione internazionale, diventando l’esempio lampante di come certi sistemi democratici possano essere indeboliti, talvolta proprio dalle istituzioni che invece dovrebbero tutelarli e proteggerli.

In questa nuova tornata elettorale, il Presidente di AUR, George Simion, ha conquistato il cuore del suo popolo, dopo appena sei anni dalla fondazione del suo partito. Fino diventare il grande favorito in questa campagna elettorale. Tanto che, stando ai sondaggi (pubblicati da Flashdata proprio in questa ultima settimana), il leader conservatore può vantare una percentuale di preferenze del 29%, piazzandosi ben tre punti più avanti rispetto al candidato Crin Antonescu, espressione dell’alleanza di governo Psd-Pnl-Udmr (che arriva al 26%), e superando anche Nicusor Dan, indipendente e sindaco di Bucarest dal 2020, che si piazza terzo con un 23%.

Questo primo risultato è stato possibile soprattutto perché Simion ha costruito il suo programma puntando su quattro pilastri fondamentali: libertà, democrazia, normalità e verità. Temi tanto semplici quanto essenziali per una nazione che vuole e deve rialzarsi, ora più che mai. Questi sono i temi che colpiscono dritto al cuore della gente, perché, drammaticamente, questi non sono più dei principi assodati e garantiti, ma appaiono piuttosto dei concetti lontani e astratti. 

In queste prime ore a Bucarest, noi de La Voce del Patriota abbiamo avuto modo di respirare l’aria che precede il voto. Quello che emerge con forza è che è più viva che mai la voglia dei cittadini di ritrovare la loro stabilità, non solo sotto un punto di vista politico, ma anche economico e sociale. Più di tutto, vogliono tornare a sentirsi liberi. Liberi di scegliere, di esprimersi, e di decidere per il proprio stesso futuro. 

George Simion è il candidato che potrebbe rendere tutto ciò realizzabile. Si propone come un’alternativa forte, credibile, patriottica. E intende dare una risposta concreta a quella decadenza del senso di appartenenza e identità nazionale, che a causa di anni e anni di malamministrazione ha reso la Romania un posto in cui quasi nessuno crede più.

Ma il futuro esiste, e lo si crea giorno dopo giorno.  E il risultato di domenica ci dirà se il popolo romeno deciderà di dare alla Romania l’occasione di tornare ad essere una Nazione libera, forte, grande. Una Nazione di cui andare fieri.

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