Ora è ufficiale, gli atenei vanno a destra. I dati diramati dal Ministero dell’Università attestano il risultato storico di Azione Universitaria, il feudo della sinistra negli atenei è terminato. Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) la destra universitaria raddoppia i voti rispetto a tre anni, arrivando a 29086 preferenze, arrivando al 19% e attivando ben 5 seggi a livello nazionale. Solo UdU (Unione degli Universitari) fa meglio con 39468 voti, grazie però al sostegno della Cgil, con contributi di centinaia di migliaia di euro.
Qualcosa negli atenei sta cambiando, la supremazia della sinistra non è più garantita, nonostante aggressioni e insulti Azione Universitaria fa il boom: solo nel distretto Sud 14159 voti, praticamente lo stesso risultato raggiunto alle scorse elezioni, a livello nazionale però. A Messina Azione Universitaria conquista l’80% dei consensi, con 4703 preferenze.
Anche nel distretto Centro i giovani della destra universitaria hanno sbancato, ben due seggi sbloccati senza coalizioni. Il dato emblematico è quello di Roma, con la lista di Azione Universitaria che raccoglie più di 4000 preferenze. Al Nord invece confermati i due seggi di tre anni fa, uno nel Nord-Ovest e uno nel Nord-Est. Il totale è quindi di 5 seggi al CNSU: uno nel Nord-Ovest, uno nel Nord-Est, due al Centro e uno al Sud. AU vola anche nelle università tradizionalmente “rosse” come Firenze, in cui ha eletto, per la prima volta nella storia, un senatore accademico, e Bologna (non proprio una città di destra) dove è scattato il seggio del CNSU.
D’Ambrosio: “I giovani vogliono impegnarsi e vogliono farlo con Azione Universitaria”
“Le recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari certificano due assunti inconfutabili. Il primo è la crescita esponenziale in termini di consenso per le liste di Azione Universitaria. Ciò vuol dire che si è lavorato bene, aggregando tanto, costruendo liste competitive, parlando agli studenti di tematiche che hanno voluto sposare e condividere. I ragazzi hanno apprezzato il nostro programma elettorale, hanno voluto dar fiducia alle nostre proposte, alternative alla cultura della protesta e delle occupazioni, tipiche di quella sinistra sempre più in difficoltà”. Lo dichiara il presidente di Azione Universitaria, Nicola D’Ambrosio.
“Il secondo aspetto – continua – che appare evidente ad un occhio allenato a leggere i dati della politica universitaria è il radicamento di Azione Universitaria in sempre più Atenei. Da un lato le conferme nei numeri di alcuni nostri gruppi “storici” come Chieti, Messina, Ferrara o Bologna, dall’altro l’affermarsi della nostra lista in università dove sino a pochi anni fa sembrava impossibile entrare. Penso a Trento, ma anche a Viterbo, Siena, Pisa, Verona, all’ottimo lavoro su molti atenei privati della Lombardia e del Lazio. Insomma i giovani vogliono impegnarsi e vogliono farlo con Azione Universitaria. Questo da un lato ci rende orgogliosi del buon lavoro fatto sono ad ora, dall’altro ci riempie di responsabilità. Abbiamo il dovere di rispettare il consenso che tanti ragazzi ci hanno riconosciuto, di farlo essere il valore aggiunto per dare forza alla voce di AU negli Atenei. Ma soprattutto – conclude -, abbiamo il dovere di continuare a lavorare in questa direzione. Gli studenti vanno ascoltati, ne vanno percepite le esigenze, le difficoltà, ciò che un movimento può fare per loro, non va loro imposto un pensiero dall’esterno. È ciò che le liste di sinistra hanno provato a fare, a quanto pare con scarsi risultati”.