La sinistra italiana, dal dopoguerra ai giorni nostri, ha cambiato innumerevoli abiti, ma non è mai riuscita a mutare l’essenza del proprio carattere. Un po’ come quelle persone che possono pure indossare vestiti di un certo pregio e sfoggiare oggetti di lusso epperò rimangono sgradevoli dal punto di vista umano. Le leadership alternatesi sono state molte, il comunismo è stato costretto dal crollo dell’URSS e del Patto di Varsavia a diventare “post”, l’Ulivo di Romano Prodi, composto da una folta schiera di partiti e partitini, ha ceduto poi il posto all’odierno e assai sedicente campo largo, formato solo da tre soggetti politici, (PD, M5S, AVS), tuttavia, i brutti vezzi dei vecchi comunisti continuano ad ispirare una 39enne come Elly Schlein.
La sinistra, con o senza falce e martello, si è sempre sentita la migliore, (lo storico leader del PCI Palmiro Togliatti veniva non a caso identificato come “Il Migliore”), e questa sicumera non si è mai attenuata, nemmeno attraverso le sconfitte epocali inflitte dalla Storia e le batoste elettorali. Una stessa cosa, se appoggiata e messa in pratica dalle raffinate menti sinistre, è senza ombra di dubbio una splendida e feconda mossa politica, ma se essa viene realizzata dal fronte opposto, i conservatori e la destra, beh, inizia ad assumere inevitabilmente contorni horror. Un certo complesso di superiorità che ormai, è chiaro, ha già oltrepassato da un pezzo il senso del ridicolo, conduce ad esibire una faccia tosta incredibile.
La sinistra attribuisce alla attuale destra di governo la responsabilità di azioni, interne ed internazionali, delle quali essa è stata la prima fautrice convinta e nei peggiori modi possibili. Quella parte di Italia, divenuta per fortuna minoritaria, scopre solo oggi il rispetto per il Tricolore e la tutela della sovranità nazionale, geopolitica ed economica. Peccato che, almeno sino al 2022, sventolare troppo la Bandiera e porre la questione della sovranità italiana significasse essere estremisti di destra ed euroscettici irresponsabili, quindi, va da sé, fascisti. Il Tricolore, con la T maiuscola, era roba da Ventennio mussoliniano o quantomeno, da “nazionalisti” del Movimento Sociale Italiano, tuttavia, i parlamentari del PD e del M5S sventolano adesso i Tricolori in Parlamento per tentare di dare un tono alla loro opposizione verso la riforma della Autonomia differenziata.
Elly Schlein si accorge soltanto agli inizi del 2025 del fatto che l’Italia non si possa svendere a multinazionali e potentati stranieri. La segretaria dem ha lanciato l’allarme di una ipotetica svendita della Nazione dopo la visita lampo di Giorgia Meloni presso la residenza privata di Donald Trump a Mar-a-lago e dopo la notizia fake fatta circolare relativa ad un presunto accordo stretto in Florida nel giro di cinque ore, tanto è durato il blitz della premier negli USA, fra il Governo italiano e SpaceX, azienda aerospaziale statunitense fondata da Elon Musk. Oltre a cianciare di svendite inesistenti, la leader del Partito Democratico, insieme a Giuseppe Conte ed altri compagni del campo largo, ha preteso che il Presidente del Consiglio riferisse in Parlamento in merito all’incontro avuto con il presidente americano e alle immaginate intese con SpaceX.
La premier Meloni non esaudirà questa precisa richiesta delle opposizioni e farà benissimo perché non c’è nulla da riferire circa un accordo che non esiste, perlomeno, non esiste ancora e non è stato l’oggetto della conversazione avuta con Trump a Mar-a-lago. C’è un interesse italiano, come ha sottolineato il ministro della Difesa Guido Crosetto, verso il sistema di satelliti Starlink, originato dall’azienda SpaceX di Elon Musk, per la sicurezza militare e l’efficientamento della connettività, ma al momento, assicura tutto il Governo, non c’è nulla di sottoscritto e definitivo. Del resto, in un mondo sempre più interconnesso e digitale, sembra maggiormente auspicabile condividere degli strumenti globali con gli Stati Uniti, vista anche l’affinità ideale che intercorre fra l’esecutivo conservatore di Roma e l’Amministrazione Trump, vicinissima ad insediarsi, le democrazie, gli alleati della NATO, che non con la Repubblica popolare cinese sebbene essa piaccia molto al Movimento 5 Stelle. Peraltro, l’Unione Europea afferma che Starlink di Musk sia del tutto compatibile con il progetto satellitare IRIS promosso dalla Agenzia spaziale UE.
Semmai, lo stiamo vedendo in queste ore, la toccata e fuga meloniana in Florida è servita a compiere un capolavoro diplomatico destinato ad essere ricordato, grazie al quale è stato possibile ottenere la liberazione di Cecilia Sala senza dover sottostare ai ricatti degli Ayatollah iraniani. Colpisce comunque la tremenda faccia di tolla con cui a sinistra vengono evocate svendite di sovranità nazionale perché l’Italia ha subìto i maggiori smacchi in termini di indipendenza proprio durante i vari governi di centrosinistra e vale la pena di ricordare Romano Prodi e le sue gestioni sia dell’ingresso italiano nell’Euro che delle privatizzazioni di strategiche aziende pubbliche. Il pentastellato Giuseppe Conte voleva cedere, da premier e tramite la cosiddetta Via della Seta, poi fortunatamente bloccata dal Governo Meloni, la sovranità dei porti italiani alla Cina, e sembra più pericoloso regalare parte delle infrastrutture nazionali ad una dittatura liberticida che usufruire di qualche satellite di Elon Musk. George Soros, che non è un bonaccione rispetto, per dire, ad un Musk nazistoide e imperialista, era di casa a Palazzo Chigi ai tempi dei vari governi del PD o con il PD. Non sono mai mancate le effusioni fra la sinistra italiana e Bill Gates, visto quasi come un Dio incarnato dalla intellighenzia radical-chic, che non avrebbe disprezzato nemmeno l’idea di amoreggiare con Elon Musk se solo il patron di X, Tesla, SpaceX ed altro, non avesse avuto il viziaccio di infrangere i tabù politicamente corretti di quel mondo.