Elly Schlein, contro le aspettative e le speranze di sondaggi ed iscritti, è il nuovo Segretario del Partito Democratico. In festa, invece, le grandi città e le rispettive ZTL.
Ma facciamo un passo indietro: nella votazione degli iscritti al PD nei circoli, che si è tenuta tra il 3 e il 19 febbraio 2023, si è verificata una netta prevalenza di voti per Stefano Bonaccini, che ha staccato la sfidante di ben 18 punti. Il 52,87% di Bonaccini contro il 34,88% della Schlein.
Elly Schlein, però, è stata la candidata più votata nelle grandi città: tra i tesserati al PD di Milano città ha ottenuto il 43,6%, mentre Bonaccini 36,9%. Lo stesso è accaduto a Venezia, dove Schlein ha preso il 51,6%, contro 35,6% di Bonaccini.
Ancora più marcato il distacco a Roma: qui Schlein ha raccolto 2.194 voti, contro i 1.854 di Bonaccini: un risultato politicamente significativo se si considera anche che il sindaco Roberto Gualtieri, così come il candidato alla Regione Lazio Alessio D’Amato, sostengono Bonaccini.
Si arriva, quindi, alle primarie aperte di domenica 26 febbraio, quelle a cui possono partecipare anche i non iscritti al partito. Vista la schiacciante vittoria di Bonaccini nei circoli, si dà per scontato che il Segretario del PD sarà lui.
Infatti, nella storia delle primarie del Partito Democratico non è mai accaduto che il voto degli iscritti nelle convenzioni di circolo fosse rovesciato nelle primarie aperte.
Ma, in politica, dare per scontato un esito elettorale è un grande errore. Dopo la Brexit e la vittoria di Trump avremmo dovuto impararlo. E, invece, a quanto pare, non è così.
Contro ogni pronostico, Schlein è al 53,75% (587.010 voti), mentre Bonaccini resta fermo al 46,25% (505.032 voti). Dunque, Bonaccini ammette la sconfitta. Elly Schlein è il nuovo Segretario del PD.
Lo scollamento tra l’esito del voto degli iscritti e dei circoli e le primarie aperte è lampante: il PD è un partito spaccato tra iscritti ed elettori.
Questo dimostra che Bonaccini, con ogni probabilità, fosse considerato più vicino alle esigenze e alle realtà dei territori dagli iscritti, soprattutto nelle province, a differenza della Schlein, che, già dalla prima fase delle primarie, trionfa nelle grandi città e nelle ZTL di queste ultime: emblematico a riguardo è il caso di Roma, dove Bonaccini ha prevalso solo nelle zone più popolari e periferiche come Torre Maura (Municipio VI), Trullo (Municipio XII), Portuense (Municipio XI), Massimina (Municipio XII) e Cesano.
Elly Schlein, invece, ha vinto nelle zone “bene” e centrali della città, come Prati, Monti, Piazza Vittorio Emanuele, Piazza Fiume e Monteverde, mobilitando sostenitori soprattutto all’interno della sinistra radical-chic, affascinata dalle sue battaglie movimentiste a favore dell’ambiente e dei diritti civili.
Pertanto, la vittoria della Schlein è la certificazione del fatto che il Partito Democratico si è trasformato in un partito radicale di massa, da ZTL e da centro urbano, omologato nella convinzione di essere anticonformista: le minoranze radicali – in questo caso radical e liberal – pur non essendo iscritte al partito, si sono recate compatte ai gazebo, perché più motivate rispetto ad una maggioranza che, forse, ha perso fiducia in un partito che, tra una scissione, una riunificazione e un cambiamento di nome, è stato comunque la sua casa di riferimento per diverso tempo.
Il concetto di radicalizzazione, infatti, negli ultimi anni, si è spostamento dal campo dei diritti sociali – lavoro, sanità pubblica, scuola, casa – a quello dei diritti civili e del politicamente corretto: ambiente, ius soli, istanze LGBTQ, ideologia woke.
Inoltre, in termini puramente culturali, Elly Schlein rappresenta plasticamente la globalizzazione, ovvero l’emancipazione da qualsiasi identità e lo sradicamento da qualunque appartenenza.
La sinistra è in visibilio per la sua figura: finalmente il PD ha eletto una donna alla guida del partito, una donna che si autodefinisce espressamente come “anti-Meloni” e che promette di essere un problema per il governo da lei presieduto.
Invece, il nostro Presidente del Consiglio le fa pervenire le congratulazioni: “Spero che l’elezione di una giovane donna al Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro”.