“L’intervento dell’ex premier Mario Draghi che ieri ha illustrato a Fatih Birol, direttore dell’Aie (Agenzia Internazionale per l’Energia) il suo recente rapporto sulla competitività dell’Ue, mi trova in totale accordo, perché va a centrare dei punti chiave per la sfida della decarbonizzazione. In particolare, sulle fonti rinnovabili evidenziando ciò che non ha funzionato sinora. Ovvero trasferire i benefici dei minori costi delle rinnovabili ai clienti finali, all’industria e ai consumatori. Il fatto che il costo dell’energia continua ad essere alto (in Italia più degli altri Paesi europei) causa perdita di posti di lavoro e frena la crescita. Avere un prezzo unico dell’energia in Europa la renderebbe più competitiva e al tempo stesso si abbatterebbero i costi. Gli investimenti delle rinnovabili, come giustamente sottolinea Draghi, già oggi non hanno più bisogno di incentivi. Inoltre, condivido pienamente che bisogna rivedere i meccanismi di formazione del prezzo dell’energia elettrica, slegandolo dal mercato del gas, che peraltro, dice Draghi, è “molto volatile… e in mano a tre quattro grandi operatori”. È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani, segretario della VIII commissione della Camera dei deputati.