Erano le 14,30 di lunedì quando il vulcano dell’Isola Bianca, un grosso scoglio situato 47 miglia al largo dell’Isola del Nord della Nuova Zelanda, ha eruttato con tutta la sua violenza. Almeno 5 persone sono morte, altre 8 sono disperse e si contano 31 feriti tra cui alcuni molto gravi. Per ora, i soccorritori non sono stati in grado di atterrare sull’isola e si sono limitati a sorvolarla a bordo dei loro elicotteri. Purtroppo durante questi sorvoli non hanno rilevato tracce di persone in vita, per cui si è particolarmente negativi sul destino dei dispersi.
Oggi è stato rivelato il nome di una guida turistica rinvenuta tra le cinque persone uccise nell’esplosione, mentre venivano sollevate domande sul perché ai turisti fosse permesso di visitare l’isola. Si chiamava Hayden Marshall-Inman, e la sua morte è stata anche confermata dal fratello, Mark Inman. “Hayden è morto facendo quello che più amava al mondo. Dovunque sia ora, so che è in pace e che ci accompagnerà con il suo sguardo amorevole”, ha detto Mark.
La guida era uno degli accompagnatori delle 47 persone che stavano esplorando White Island, un’isola turistica conosciuta anche come Whakaari, quando all’improvviso il vulcano si è risvegliato inizialmente eruttando un alto pennacchio di cenere e fumo, subito seguito da vapori incandescenti. Delle 47 persone in gita, 34 sono state salvate dall’isola anche se 31 di loro rimangono in ospedale, alcune delle quali gravemente ferite e quindi con prognosi ancora riservata per le gravi ustioni riportate. Per cinque persone, invece, non c’è stato nulla da fare, e sono state dichiarate morte anche se non tutti i corpi hanno potuto essere recuperati. Otto escursionisti mancano ancora all’appello e sul loro destino, purtroppo, non ci si fanno troppe illusioni.
Non ci sono italiani tra le vittime. Ci sono invece cittadini britannici tra i dispersi e i feriti, insieme a neozelandesi e ai turisti provenienti da Australia, Stati Uniti, Cina e Malesia, ha dichiarato oggi il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern in una conferenza stampa. Oggi, le riprese aeree sull’Isola Bianca, vapori e fumo permettendo, non hanno mostrato segni di vita secondo la polizia della Nuova Zelanda, che ha affermato di non aspettarsi di trovare altri sopravvissuti, confermando così quello che già tutti credono di sapere.
Il disastro ha sollevato immediatamente domande sul perché ai turisti fosse stato permesso di visitare l’isola, a qualche decina di miglia dalla Nuova Zelanda continentale, dopo che gli scienziati avevano notato un aumento dell’attività vulcanica nelle ultime settimane. La Ardern ha affermato che si tratta di un “vulcano molto imprevedibile” e ha affermato che alle domande sui permessi turistici avrebbero “risposto le autorità competenti”, ma ha anche dichiarato “per ora siamo concentrati su coloro che sono stati coinvolti in questo orribile evento”.
l vulcano attivo è un hotspot turistico ma non è raro che emetta materiali anche a sorpresa. Negli ultimi anni è accaduto nel 2016 e varie volte durante il periodo 2012-2013. Così avrebbe dovuto far riflettere che solo poche settimane fa il livello di allarme per il vulcano di White Island fosse salito al livello 2 su una scala da zero a cinque. Il livello 2 copre “disordini vulcanici da moderati a intensificati”, con avvertimenti di “potenziale rischio di eruzione”, ma White Island è rimasta colpevolmente aperta ai turisti.
Dopo il disastro, GeoNet ha alzato il livello di allarme al livello 4, ma da allora è già disceso a tre. Judy Turner, sindaco di Whakatane, una città sulla terraferma vicino a White Island, ha invece sostenuto che c’erano state tre eruzioni recentissime del vulcano e che una maggiore attività era “imprevedibile”.
Finora i soccorritori non sono stati in grado di raggiungere l’isola a causa dei timori di frane e possibili altre eruzioni. Rappresentanti del ministero degli interni, hanno detto che una nave militare della Nuova Zelanda si avvicinerà alla costa e dispiegherà droni e “attrezzature di osservazione” per perlustrare l’isola non appena domani sorgerà il sole. Tuttavia, le autorità non si aspettano di trovare altri sopravvissuti. “La polizia crede che chiunque potesse essere stato portato via dall’isola è stato salvato al momento dell’evacuazione”, hanno affermato una nota.
Martedì mattina, durante la sua conferenza stampa, la Ardern, oltre a rivelare che alcuni dei turisti feriti sono molto gravi con estese ustioni, ha rivolto un pensiero a tutte le persone coinvolte. “Con coloro che hanno perso la famiglia e gli amici, condividiamo il dolore in questo momento così triste e drammatico”, ha detto. “I tuoi cari si sono schierati al fianco dei Kiwi che ti ospitano qui e resteranno anche nei nostri cuori.”