“Una delegazione di parlamentari italiani guidata dal Senatore Giulio Terzi, Presidente della “IV Commissione permanente per le politiche dell’Unione Europea” ed ex Ministro degli Esteri con la partecipazione dell’onorevole Emanuele Pozzolo, membro della Commissione “Affari Esteri e Difesa”, e l’onorevole Stefania Ascari, membro della Commissione “Giustizia”, ha incontrato la Sig.ra Maryam Rajavi, la Presidente eletta del “Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana” per il periodo della transizione della sovranità al popolo iraniano.
La delegazione italiana ha anche visitato il Museo della Resistenza Iraniana ad Ashraf.
Un autentico “Museo della Memoria” per ricordare nome per nome e immagini decine di migliaia di vittime, delle orrende torture ed esecuzioni subite dai PMOI/MEK negli ultimi decenni, e soprattutto nel 1988 quando a seguito di una “fatwa” di Khomeini, vennero imprigionati, torturati e uccisi più di 30.000 oppositori politici, quasi tutti “Mojahedin”.
La delegazione italiana, alla presenza di migliaia dei responsabili e membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, ha successivamente ribadito il proprio sostegno alla Resistenza Iraniana e al piano di “10 punti” della Sig.ra Maryam Rajavi per l’instaurazione di una Repubblica Democratica basata sulla separazione tra stato e religione, l’uguaglianza tra uomini e donne e il pieno rispetto dei Diritti Umani.
Nel suo intervento, elogiando la rivolta del popolo iraniano e ricordandone il contributo pagato, con numerosi martiri e prigionieri, il Presidente Terzi ha ribadito: “Quello che vediamo qui oggi è il risultato di 40 anni di lotta organizzata portata avanti dal movimento dei “Mojahedin del Popolo”, pagando anche il duro prezzo di decine di migliaia di martiri. I progressi di questi ultimi anni, qui ad “Ashraf-3”, dal punto di vista di capacità umane, organizzative e politiche dell’organizzazione dei Mojahedin, e la straordinaria leadership della signora Rajavi, hanno messo in evidenza ottime prospettive per l’instaurazione di una Repubblica democratica in Iran”.
Il Presidente Terzi, inoltre, ha voluto precisare come anni di politiche di appeasement concesse al regime, da parte dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, abbiano convinto il regime di una assoluta impunità per le proprie politiche repressive all’interno del Paese, la destabilizzazione in atto nella regione mediorientale e il sostegno attivo al terrorismo internazionale: “L’IRGC deve essere inserito al più presto nelle liste delle organizzazioni terroristiche; le Ambasciate del regime che sono in realtà basi per attività di spionaggio e avamposti per agenti impegnati in attività terroristiche devono essere chiuse al più presto e i diplomatici coinvolti devono essere espulsi”.
La storia del popolo iraniano in lotta per la libertà, ha radici molto profonde che non si limitano al contrasto alla sola dittatura dei mullah. Loro combattevano per la libertà anche durante la dittatura dello Scià.
Il Presidente Terzi ha aggiunto a tale riguardo “il popolo iraniano ha vissuto per troppo tempo oppresso dal dominio di entrambi i regimi, ed è per questo che oggi rifiuta anche i soli presagi di un ritorno a quella nefasta monarchia. Perciò il ritorno sulla scena di nomi legati alla precedente dittatura non è altro che un inganno per dividere al suo interno il grande movimento di Resistenza, di beneficerà soltanto il tirannico regime dei mullah”.
L’onorevole Stefania Ascari ha sottolineato: “Il comportamento del regime iraniano contro le iraniane rivela in realtà la paura dei mullah nei confronti delle donne. Sono stata profondamente colpita dalle sofferenze subite dalla Resistenza iraniana. la signora Rajavi è un vero e potente leader che ha potuto guidare questo movimento in condizioni così difficili. Perciò è il dovere del Parlamento italiano di sostenere il popolo e la resistenza iraniani”.
L’onorevole Emanuele Pozzolo ha voluto sottolineare come l’Iran abbia “una storia molta antica, di una grande civiltà e la signora Rajavi con il suo impegno e tenacia, non solo libera il popolo iraniano, ma salva anche la civiltà e la cultura dell’Iran dal tremendo giogo dei mullah. Questo non è importante solo per l’Iran, è prezioso anche per il mondo intero. Ciò che abbiamo visto e sentito oggi ad Ashraf 3 raddoppia il nostro impegno e quello dei nostri colleghi per portare la voce e il messaggio di questa Resistenza e denunciare il regime e soprattutto l’abuso della religione”.
La Presidente eletta Maryam Rajavi, accogliendo le dichiarazioni dei rappresentanti del “Comitato” ha voluto ringraziare tutti i Parlamentari italiani per il sostegno al “MEK-PMOI” negli anni – fin dai tempi in cui furono costretti a rifugiarsi in Iraq per poi venire trasferiti con protezione internazionale in Albania – e ha evidenziato come il brutale regime degli Ayatollah abbia cercato di impedire ad ogni costo la diffusione, anche e soprattutto mediatica, della rivolta con una atroce repressione.
“Il regime ormai per sopravvivere, può solo ricorrere a torture, esecuzioni, al terrore. Ma oggi non ha più alcun controllo su una società ormai divenuta esplosiva né riesce ad affrontare i giovani ribelli e la resistenza organizzata all’interno del Paese”.