Età imputabile dei minori: tra diritto, cronaca e riforme in Parlamento

Negli ultimi anni, la questione dell’età imputabile per i minorenni che commettono reati è tornata al centro del dibattito pubblico e politico. A fronte di una crescente attenzione mediatica verso fenomeni come le baby gang e gli atti di violenza giovanile, si moltiplicano le richieste di riforma del sistema di giustizia minorile. Ma qual è la normativa attuale? E quali sono le proposte in discussione?

Il quadro normativo attuale

In Italia, la responsabilità penale dei minori è regolata dal D.P.R. 448/1988, che stabilisce principi e procedure specifiche per i minorenni imputati di reato. L’età minima per essere imputabili è fissata a 14 anni, ma condizionata alla capacità di intendere e di volere al momento del fatto.

Art. 27, comma 3 – Costituzione Italiana: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”

Questo principio guida il modello italiano, che privilegia l’approccio educativo rispetto a quello repressivo.

Dati e realtà: chi sono i minori che commettono reati?

Secondo la relazione 2024 del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità:
– Minori denunciati per reati: oltre 20.000;
– Reati più diffusi: furto, rapina, lesioni personali;
– 379 minori detenuti in 17 IPM;
– Circa 1.900 con misure alternative.

Fondo Giustizia Minorile 2021–2024: oltre 65 milioni di euro per reinserimento scolastico, borse lavoro e strutture educative.

Interventi normativi e proposte di riforma in Parlamento

Il quadro legislativo si evolve tra provvedimenti già approvati e proposte ancora in discussione.

Decreto Caivano (Legge 159/2023): contrasto al disagio giovanile, pene più severe per chi coinvolge minori, fondi per attività educative.

Proposte di legge:
– PD–M5S–AVS: Tribunale unico per persone, minorenni e famiglie;
– Lega–FI: età imputabile a 12 anni, misure detentive;
– Altre proposte: giustizia riparativa, potenziamento dei servizi sociali.

Il parere degli esperti

Federico Russo (giudice, Tribunale per i Minorenni di Napoli): “Ogni intervento dovrebbe tener conto dell’evoluzione psicologica e del contesto sociale.”
Associazione Antigone: “Servono più scuola, servizi sociali, educazione.”

Iniziative governative per la rieducazione

– Educare Insieme: contro la povertà educativa.
– NavigAzioni: reinserimento sociale e lavorativo.
– Comunità ad alta integrazione sanitaria: per minori fragili.
– Ricomincio dal Bio: formazione in agricoltura biologica.
– Re-Integrando: integrazione lavorativa dei minori stranieri.
– Giustizia riparativa: dialogo e responsabilizzazione.

Conclusioni

Il sistema penale minorile italiano si trova in un momento cruciale. La sfida è trovare un equilibrio tra tutela dei diritti, sicurezza collettiva e opportunità di reinserimento.

Approfondimenti

Costituzione Italiana – Art. 27

D.P.R. 448/1988 – Procedura penale minorile

Ministero della Giustizia – Giustizia minorile

Proposte di legge – Camera dei Deputati

Associazione Antigone – Rapporto minori

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Rosario Bonavita
Rosario Bonavita
Rosario Bonavita è Vice Segretario Regionale della CONFSAL Campania, organizzazione sindacale di livello confederale. Laureato in Economia del Commercio Internazionale e dei Mercati Valutari presso l’Università degli Studi di Napoli Parthenope, si occupa di approfondimenti su tematiche internazionali, politiche e sindacali, con particolare attenzione al profilo della sicurezza

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