“Adesso lo smemorato Turco torna a parlare di futuro e di scelte strategiche per Taranto. Ma forse ha dimenticato che ha già avuto la possibilità di incidere e non lo ha fatto, dovrebbe almeno avere il pudore del silenzio. Invece, eccolo qui, a spiegarci come si salva ciò che lui stesso ha contribuito a mettere in crisi. Il senatore Turco, l’allora ministro Patuanelli e il Pd hanno prima consegnato l’ex Ilva a Mittal come se fosse un pacco postale, senza leggere le clausole né chiedere il reso, e poi hanno assecondato tutte le richieste della multinazionale, lasciando sul campo solo slogan e una città in ginocchio”. Lo dichiara Ignazio Zullo, senatore di Fratelli d’Italia, replicando alle dichiarazioni del parlamentare dei Cinque Stelle, Mario Turco.
“Turco, oltretutto, mente quando parla di una gestione opaca e lesiva, priva di trasparenza. La verità è l’opposto: c’è un dialogo costante e concreto con il territorio e con tutti gli attori coinvolti, volto alla piena decarbonizzazione dell’ex Ilva: abbiamo a cuore l’ambiente e il futuro della città, e stiamo lavorando per conciliare sviluppo industriale e sostenibilità ambientale. Questo weekend, però, la palla passa ai cittadini di Taranto, chiamati a scegliere tra futuro e declino. Da una parte c’è il centrodestra, con un progetto serio per l’ex Ilva, tracciato dal governo e dal Ministro Urso: nuova AIA, forni elettrici, rigassificatore, investimenti reali. Dall’altra c’è chi, come Turco, ha già dato prova di cosa intenda per rilancio: no gas, no accordo di programma, no AIA, e quindi no ad un futuro per l’ex Ilva, visto che a quel punto il Tribunale di Milano – spinto anche dalla recente pronuncia della Corte di Giustizia UE – non potrà che procedere con la chiusura dello stabilimento. Con buona pace anche della cessione a Baku Steel. Una reazione a catena che Taranto non può permettersi: la città merita ben altro che ex paladini dal mantello spiegazzato”, ha concluso Zullo.