“Il Governo Meloni con la tassa sugli extraprofitti delle banche può ora arginare i problemi causati dal rialzo dei tassi di interesse della Banca centrale europea. Una lungimiranza che ha portato a una maggiore stabilità del sistema bancario e che aiuterà nei prossimi 3-4 anni anche famiglie ed imprese. In questi mesi, infatti, è stato registrato un calo sempre maggiore di prestiti, non dovuto ad una diminuzione della domanda, ma – in buona parte – proprio all’incremento del costo dei prestiti per l’aumento dei tassi della Bce. Con la misura sugli extraprofitti il Governo ha chiesto alle banche di versare direttamente allo Stato una parte dell’imposta, oppure di destinare a riserva una somma pari a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta per il 2023. Gli istituti bancari hanno preferito la seconda ipotesi. Queste nuove riserve bancarie potrebbero consentire di erogare maggiori prestiti a chi ne farà richiesta. L’aumento dei ricavi bancari determinerà, inoltre, maggiori entrate fiscali per lo Stato e avrà effetti positivi sul Pil. Le imprese, infatti, grazie ai prestiti potranno investire più facilmente. Nello stesso tempo le riserve andranno ad aumentare il rafforzamento patrimoniale delle banche e una solidità che non si riscontra in altri Paesi europei. Tutti aspetti rassicuranti per l’economia della nazione, soprattutto in un contesto internazionale così problematico”.
Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio.