Si è tenuto nel pomeriggio, nella sala Tatarella della Camera dei deputati, il convegno dal titolo “John Fante e la strada per l’Italia. Identità, discendenza e appartenenza nell’opera di John Fante, tra l’Abruzzo e il Colorado”. “Al centro di questo dibattito – ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia della commissione Cultura della Camera dei deputati, Alessandro Amorese – c’è la figura di John Fante, la sua attualità, il suo anticonformismo e il suo legame con il nostro Paese. L’obiettivo è duplice: da un lato mantenere vivo il suo ricordo e dall’altro preservarlo per com’era effettivamente, irriverente e maledetto, in un periodo in cui assistiamo troppo spesso a rivisitazioni forzate”. A introdurre i lavori il giornalista Sandro Solinas: “Rendiamo omaggio a un autore per troppo trascurato. La sua storia comincia dal nonno che insieme al padre emigrò dall’altra parte dell’Oceano insieme a molti altri in cerca di un futuro migliore”. Per il giornalista Luciano Lanna, “Bukowski lo considerava senza mezzi termini il narratore più maledetto d’America. Era uno scrittore delle emozioni, ma anche un irregolare, un individualista anticonformista e provocatorio, con un irresistibile gusto per la battuta sagace e feroce”. “Era un americano – ha evidenziato il professor Marco Leonardi – che ha dedicato ogni singolo istante della sua vita alla cultura senza mai dimenticare i valori di identità, discendenza e appartenenza”. Presente anche Stefano Angelucci, attore e regista teatrale: “ho dedicato gran parte del mio lavoro all’opera di Fante. La mia esigenza di raccontare a teatro i giovani arrabbiati non di sinistra ha trovato sbocco nella narrativa e nella scrittura di questo grande autore americano e, al tempo stesso, estremamente italiano”.