La storia che state per leggere ha del surreale, quasi del kafkiano. E ci fa capire due cose: quanto la sinistra sia ossessionata dal fascismo, morto e sepolto da 80 anni; e quanto la sinistra sia poco democratica e aperta verso il diverso, malgrado i continui proclami sulla diversità e sull’inclusività che siamo costretti a sciropparci a cadenza giornaliera. E fa specie che la sinistra sia tale non soltanto su scala nazionale, ma anche nei comuni più piccoli, quelli di poche anime di cui l’Italia è zeppa, dove la vita scorre tranquilla tra i campanili e i rapporti umani sono (o, stando ai fatti, dovrebbero essere) ancora troppo importanti per farne a meno.
Capigliatura fascista…
La storia è quella di Lorenza Amendola, consigliere comunale per Fratelli d’Italia a Marciano della Chiana, paesino di 3mila abitanti in provincia di Arezzo. Lei viene descritta da chi ne parla come una persona forte e scoppiettante, simpatica e divertita. Tuttavia, Lorenza, secondo la sinistra, ha un problema: non avere i capelli. O meglio, avere una capigliatura fascista. Sì, ora anche i capelli devono passare il vaglio dei perbenisti per non essere tacciati di essere dei pericolosi totalitari. Vaglio che Lorenza non ha ottenuto: i suoi capelli, a quanto pare, sono troppo corti, quasi a zero, una condizione dovuta alle cure per il cancro. Ma a sinistra se ne infischiano, perché il suo capo è evidentemente troppo di mussoliniana memoria, troppo vicino al Ventennio (come se negli anni ’30 chiunque girasse con la testa rasata), troppo vicino a quel nemico da combattere che non c’è più. Lorenza racconta alla Nazione di ricevere ormai da mesi accuse di essere fascista per via della sua capigliatura, venendo così discriminata e allontanata. Succede “su Whatsapp, ma anche per strada – racconta –. All’inizio ho cercato di sminuire la cosa, prima perché eravamo in campagna elettorale e poi perché siamo passati in minoranza e non volevo che questa polemica venisse letta come un tentativo di strumentalizzazione di quello che stava succedendo”. Come a dire: inutile dare ascolto a quattro fanatici ignoranti e irrispettosi. Ma a tutto c’è un limite: “Adesso, però, sono stanca – dice il consigliere –. E non voglio che capiti a qualcun altro. Io sono forte, lo posso sopportare. C’è chi non riesce”.
Cose da pazzi
Il fatto grave è che, dinnanzi al surrealismo della questione, che a tratti fa ridere, ma la gravità di accuse e metodi, l’austerità con cui la sinistra si appella a certi temi, impone serietà; il fatto grave, si diceva, è che quasi Lorenza è costretta a giustificare il suo taglio di capelli, che – dice – è “una forma di resilienza” dopo varie difficoltà personali. Ma guarda te se una persona, nel 2024, deve giustificare la propria acconciatura e per quali motivazioni… . Non si è ben capito ancora perché avere i capelli rasati sia un richiamo al fascismo. Un avvertimento a tutte le persone che soffrono di calvizie: siete nei guai. E se vi affacciate dal balcone di casa e per sbaglio vi ritroverete con le mani sui fianchi, è probabile che verrete ostracizzati con tanto di insulti della sinistra, specialmente se militate in Fratelli d’Italia. Anche se, magari, vi eravate semplicemente appena svegliati e aspettavate che il caffè fosse pronto. Cose da pazzi, un mondo di frustati che inveiscono senza una valida ragione contro una donna. Qui, per Lorenza, “la politica non c’entra niente, tuttavia una cosa politica voglio dirla: questa sinistra che si nasconde dietro al voler bene a tutti, al voler accogliere tutti, quando si trova davanti una persona, non so neanche bene come descriverla, facciamo “diversa”, come fa a dimenticarsi di tutti quei principi che tanto predica a destra e a manca?”. Ineccepibile.
La nostra sinistra è ottusa ed ignorante oltre che essere ossessionata da un periodo della storia su cui non è stata fatta piena luce e per colpa di chi? Sempre loro!