Non una parola dagli esponenti del Pd sull’orribile intervista rilasciata all’Huffington Post dall’anarchico Pasquale Valitutti. Eppure i decibel non mancano per invocare dimissioni ed inquisizioni contro chi – legittimamente – gli chiede conto della visita all’anarcoinsurrezionalista impenitente Alfredo Cospito.
È una occasione persa per marcare le distanze dal movimento violento che, proprio nel nome di Cospito, vorrebbe spingere lo Stato alla resa sul 41-bis. Dice Serracchiani che il Pd non ha mai messo in discussione il carcere duro. Dice anche che quel giorno a Sassari era lì per ragioni squisitamente umanitarie e non per fraternizzare con un gambizzatore. Bene. Era quello che tutti speravamo.
Nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata non possono e non devono esserci distinguo. E allora stupisce il silenzio di fronte alle parole gravissime di Valitutti, volto storico dell’anarchismo italiano e presenza fissa alle manifestazioni black bloc. Da ventenne venne arrestato dopo la strage di piazza Fontana, aspettava il suo turno per essere interrogato quando Pino Pinelli volò dal quarto piano della questura milanese.
Oggi ovviamente è in prima linea per la liberazione dell’amico Cospito dal 41-bis e non solo: “Io lotto per tutte le persone che sono al 41-bis. Neanche i mafiosi devono stare al 41-bis”. Contesta l’operato del ministro Nordio e del premier Meloni e avverte: “Faremo in modo di indicare con chiarezza coloro che sono direttamente o indirettamente responsabili dell’assassinio di Alfredo. Poi i tempi cambiano e sicuramente in un futuro questa gente sarà colpita dalle armi rivoluzionarie”. Ovvero? “Saranno uccisi, gli sarà sparato addosso, se Alfredo morisse. Sarà fatta giustizia”. Parole di una gravità inaudita e di una brutalità sconcertante. Parole che istigano al crimine e all’eversione, che evocano la stagione buia e sanguinaria degli anni di piombo.
Da Fratelli d’Italia si sollevano tante voci. Sgomente. Indignate. Preoccupate. Quella del Sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo, Giovanbattista Fazzolari, quella del capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, e così via. “Mi aspetto che tutte le forze politiche si uniscano nel condannare le inaccettabili esternazioni di questo personaggio, con fermezza e senza lasciare spazio ad ulteriori ambiguità”, dice Fazzolari. “Vorremmo capire dagli altri partiti cosa ne pensano di queste gravissime intimidazioni”, gli fa eco Foti. Sono voci che cercano condivisione.
Voci che chiedono di essere amplificate da altre voci. Ma il Pd resta muto.
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Non c’è stupirsi sul silenzio del Pd sulle esternazioni di carrrozzina. Non dimentichiamo che il. PD sono abituati andare in 4. Vedi lo speronamento della motovedetta della GDF. con Carola.