FdI e GN in prima linea nel contrasto ai disturbi alimentari

I temi della sanità sono sempre al centro del dibattito politico. Ne è stata una prova l’acceso question time di mercoledì, durante il quale Elly Schlein ha interrogato Giorgia Meloni su liste d’attesa, carenza dei medici e condizione dei pronti soccorsi, rivolgendo al Premier la supplica, alquanto commovente, di non rispondere ai quesiti posti con la riproposizione, invece, delle dimenticanze commesse dal Partito Democratico negli ultimi anni sul tema della sanità. Come se queste non fossero rilevanti per delineare un quadro oggettivo della situazione. La Meloni, in risposta, accorda il favore al Segretario del PD: “Non Le dirò perché non lo avete fatto voi, Le dirò che considero una implicita attestazione di stima il fatto che oggi chiediate a noi di risolvere tutti i problemi che voi non avete risolto nei dieci anni in cui siete stati al Governo” – concludendo ironicamente – “Grazie per fidarvi di noi. Grazie per fidarvi di questo Governo.”

Anche nella scorsa settimana la sanità è stata protagonista. Ha generato non poca polemica il presunto taglio del fondo destinato al contrasto dei disturbi alimentari (DCA) in legge di Bilancio. L’opposizione e diverse associazioni sono insorte accusando l’operato del Governo di sottovalutare la gravità del problema, rendendo il question time di martedì 17 gennaio rivolto al Ministro alla Salute, Orazio Schillaci, una importante occasione di chiarimento.

I disturbi del comportamento alimentare, nelle loro varie declinazioni, colpiscono in Italia circa 3,5 milioni di persone, con un’età media di 25 anni. Una vera emergenza sociale, tanto più se si considera che l’età in cui si manifestano i problemi è sempre più precoce: 10-12 anni, ma a volte anche 6-7 anni. E che ogni anno sono 4 mila i morti causati da queste patologie, con un’età media spaventosamente giovane: 25 anni.

Un’emergenza su cui Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale si sono espressi in più occasioni con iniziative e proposte concrete. Un esempio è la proposta di legge di introduzione al reato di istigazione ai disturbi alimentari che venne presentata al Senato in un convegno organizzato nel marzo dello scorso anno dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia, al quale presero parte Maria Teresa Bellucci, Viceministro alle Politiche Sociali, Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e primo firmatario della legge, Camilla Mondini, fondatrice della startup DiCiAlice, i deputati di FdI Fabio Roscani e Chiara La Porta, presidente e vicepresidente di Gioventù Nazionale, nonché primi firmatari dell’emendamento che rifinanzierà in Milleproroghe il fondo.

Infatti: “In attesa della piena operatività del nuovo Nomenclatore tariffario e dell’ulteriore aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza, atteso per il primo semestre 2024, al fine di garantire ai pazienti con disturbi del comportamento alimentare un’appropriata presa in carico da parte delle strutture regionali ho deciso, con un emendamento che sarà proposto in conversione al decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del fondo straordinario dedicato, pur in assenza della completa rendicontazione da parte delle Regioni, un fondo pari a 10 milioni di euro per il 2024”, ha avuto modo di precisare e placare le polemiche il titolare del dicastero alla Salute, la scorsa settimana.

Quindi il fondo per i disturbi alimentari non è stato dimenticato dall’ultima legge di Bilancio, bensì: “Era stato istituito in attesa dell’arrivo dei Lea che questo governo ha approvato nel luglio del 2023. Loro sì, i Lea, erano stati dimenticati dai governi precedenti». Il Ministro Schillaci risponde così, attraverso il Corriere della Sera: “Per applicarli nel complesso, è stato previsto uno stanziamento di 50 milioni nel 2024 e 200 milioni nel 2025, – in questo modo, prosegue Schillaci – i fondi per i disturbi alimentari sono diventati strutturali, da ora in poi ci saranno sempre. Non abbiamo ritenuto necessario intervenire con una somma straordinaria. Nel biennio precedente, 2022 e 2023, lo stanziamento è stato dichiaratamente temporaneo”.

I chiarimenti del Ministero arrestano le polemiche della sinistra e infondono speranza nella lotta a questa “malattia dell’anima” che rappresenta, specialmente per le giovani generazioni, una delle principali cause di sofferenza. Anche per questo motivo, quello dei DCA, è un tema su cui mantenere constante il livello d’attenzione e per cui bisogna sempre fare di più. L’aver reso i finanziamenti strutturali ed aver ampliato l’offerta dei Lea è una notizia estremamente positiva che allontana la minaccia di stanziamenti soggetti alla volubilità politica. Ora, al fine di dare seguito alle importanti misure di Schillaci, auspichiamo un’altra azione coraggiosa da parte del Governo Meloni, in sinergia coi governi regionali: abbattere le liste d’attesa che, a prescindere dalle esenzioni, costringono i pazienti affetti da DCA a lunghe attese di 6/12 mesi.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Andrea Piepoli
Andrea Piepoli
Classe 1996. Nato tra il sole e l’acciaio, cresciuto tra le piazze di Roma. A volte mi piace travestire la realtà da sogno. Con curiosità provo a raccontare e rappresentare la mia generazione.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati