“È la ‘democrazia bellezza’ quella che non piace a Sandro Ruotolo. Per lui, che più volte ha provato il non consenso dei cittadini, appare tutto normale, abituato come è sempre stato nel suo ruolo di giornalista militante, ad utilizzare la ‘stampa bellezza’. Ruotolo e quelli come lui sono cresciuti da intellettuali gramsciani lavorando scientificamente e quotidianamente per affermare l’egemonia culturale. Lui e quelli come lui, sempre minoranza in Italia anche sul piano intellettuale e tra i delusi per le mancate rivoluzioni comuniste, hanno sempre esercitato nella pratica quotidiana, nella narrazione e quando serve come in questo caso anche nella costruzione, il tentativo di dominio culturale e di direzione morale costi quel che costi.
È banale, oltre che per noi normale e quotidiano, prendere le dovute distanze prima con i comportamenti più che con le parole da ogni atteggiamento xenofobo, razzista, antisemita o peggio ancora violento. Per lui e quelli come lui è invece normale infiltrare una comunità di giovani che per definizione sono propensi agli errori, alla inesperienza e in casi come quelli emersi ad una profonda ignoranza o peggio ancora mania di protagonismo di cui sono certo e voglio sperare si stiano già pentendo amaramente, anche con il contributo delle loro famiglie. Avete provato in tutti i modi a descriverci, sempre attraverso la vostra affinità alla teoria di struttura e sovrastruttura e di un complesso e articolato sistema di controllo in tutti i campi, come antidemocratici piuttosto che nostalgici, ma a differenza degli italiani, tra questi tanti che votavano prima a sinistra, non riuscite a farvene una ragione.
Avremmo avuto grande curiosità nel riprendervi nelle redazioni o ai vostri caminetti di potere per ascoltare sicuramente in chiave più gergale le vostre ‘democratiche e liberali costruzioni’ di praticanti della egemonia culturale. Ecco a Sandro Ruotolo, nonostante questa distanza siderale che ho provato a descrivere e che lui conosce bene al di fuori del dibattito pubblico, abbiamo sempre portato grande rispetto. Il rispetto che si deve all’avversario conoscendo il terreno dello scontro politico che grazie a Dio è quello dialettico nelle piazze o nei confronti”
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Fausto Orsomarso.