Una buona satira combatte tutti e quella di Federico Palmaroli, in arte Osho, non risparmia nessuno. Draghi, Renzi, Schlein, Meloni, Calenda, Salvini, Macron, Putin: nelle sue vignette ci sono tutti. Con la sua ironia pacata, non allineata e sempre pronta, Palmaroli, ospite ad Atreju, ha trovato modo, tra satira e risate, di raccontare parte della sua carriera da vignettista, quando, ancora conosciuto semplicemente come Osho, si pensava fosse di sinistra, con un paragone con l’oggi, quando, oramai dichiaratamente di destra, riceve anche minacce di morte.
Nel dialogo con Stefano Tozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia I Municipio a Roma, Palmaroli ha dichiarato che la sua volontà è quella di far ridere la gente, indistintamente, con le sue vignette spontanee e mai moraliste, emergendo così forte la distinzione con la satira dei vignettisti “di sinistra” che, in qualche modo, cela sempre al suo interno del moralismo. O quantomeno, nasce con la convinzione di insegnare qualcosa dall’alto. E il quesito nasce spontaneo: ma il bigottismo non era “di destra”? La verità, sotto gli occhi di tutti, è che l’intellighenzia fa fatica anche a ridere di sé stessa.
Immancabili i riferimenti a Elly Schlein: “Si è persa un’occasione – dice Tozzi – per la crescita della nostra comunità nazionale, perché solo col confronto siamo riusciti a superare momenti di crisi”.