“Gentilissima Presidente, come già annunciato in data nei giorni scorsi, in seguito ai gravi fatti di inaudita violenza occorsi nell’ultimo periodo e, in particolare, con riferimento al femminicidio di alcuni giorni fa avvenuto ad Aci Trezza (CT), dove una giovane vita di appena 26 anni è stata troncata per mano dell’ex fidanzato, sono a proporre, ove vi fosse la possibilità, di istituire un’indagine conoscitiva presso la Commissione Infanzia ed Adolescenza, per arginare il fenomeno della violenza nei giovani, che siano coppie o meno”.
Inizia così la lettera che la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, ha inviato alla presidente della Commissione Infanzia ed Adolescenza, Licia Ronzulli, nella quale chiede l’istituzione di un’indagine conoscitiva sul fenomeno della violenza nei giovani.
“Sono trascorsi solo 40 anni dall’abrogazione dell’articolo 587 della legge 442 che riguardava il delitto d’onore, continua la senatrice nella sua lettera, e la legge prevedeva una pena ridotta per chi uccidesse la moglie o il marito, la figlia, la sorella, per difendere il proprio onore. Mi chiedo se tutto ciò sia soltanto un retaggio del passato o vi sia ancora una ripercussione, un influsso sulla coscienza delle giovani generazioni. Questo passaggio è stato metabolizzato? Ciò che traspare da numerose esperienze e da altrettante testimonianze raccolte è che spesso gli adolescenti, i giovani in generale, non abbiano strumenti per identificare il problema, abbiano serie difficoltà nel gestire il proprio vissuto emotivo”.
“Inoltre, osserva la senatrice Drago, sembrerebbe che i giovani non siano a conoscenza della diffusione e della gravità del fenomeno, nonostante l’eco mediatica. L’intervento educativo mirato a dare sostegno in ambito affettivo-relazionale, in ambito familiare, scolastico e rivolto a tutte le agenzie educative compartecipanti la formazione in toto dell’individuo, sarebbe quantomeno auspicabile. Sappiamo quanto la parola “conflitto” appartenga all’adolescenza ed è proprio attraverso questo, l’equilibrato superamento di questo step, che avviene la formazione della propria identità. Tale parola viene usata impropriamente, come contenitore generale, (conflitto-violenza) senza sfiorare l’area delle competenze relazionali: dal conflitto, dal contrasto, dalla divergenza si potrebbe non arrivare mai alla violenza. Pertanto, coltivare questo tipo d’approccio ci offre speranze che non saranno disattese. Ci danno un’indicazione nella reversibilità, nella possibilità per l’individuo, anche se faticosa e problematica, di giungere ad una piena consapevolezza del sé.
“Per questi motivi ritengo che dare avvio ad un’indagine conoscitiva in Commissione Infanzia e Adolescenza possa essere, oltre che complementare e propedeutica al lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta sul femminicidio, un momento per acquisire informazioni, documentazioni, esperienze che potrebbero trasformarsi in un faro sicuro sulla strada da intraprendere per i nostri ragazzi”, conclude la senatrice di Fratelli d’Italia.