“Martina Carbonaro, appena 14enne, è la 15esima vittima di femminicidio in Italia da inizio anno. Un fenomeno che continua a colpire e rispetto al quale il governo Meloni sta ponendo in essere ogni più utile strumento di prevenzione e contrasto. Tante le misure messe in campo, da ultima, nel mese di marzo, l’approvazione di un disegno di legge che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come reato autonomo, sanzionandolo con l’ergastolo, e prevede aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. E’ evidente che a questo si deve affiancare una necessaria azione sul piano culturale e sociale, perché il femminicidio non va affrontato soltanto in una logica securitaria. Anche perché sono i giovani ad essere sempre più protagonisti di questi efferati delitti, il che è l’effetto di una progressiva banalizzazione della vita, non più intesa come un dono o un valore da custodire, quanto piuttosto come un bene disponibile di cui se ne può disporre a piacimento. Tutto questo deriva anche dalle troppe prese di posizione, purtroppo anche nel mondo della politica, che si concentrano sull’erroneo assunto di una certa ‘disponibilità’ del bene-vita, piuttosto che difenderla e tutelarla. E’ evidente che non è così. La vita vera non è un videogames dove persa una ‘vita’ se ne può acquistare un’altra, ma è un bene incedibile, prezioso, indisponibile. Da qui bisogna ripartire, da quelle che sono le radici profonde di un’Occidente che nasce difendendo la cultura della vita contro quella della morte”.
Lo dichiara in una nota il deputato Elisabetta Lancellotta, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Femminicidio.