Il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni ha presentato oggi in Consiglio regionale come primo firmatario, insieme ai colleghi Speranzon, Formaggio, Polato e Soranzo, una mozione che impegna la Regione Veneto ad attivarsi con Il Governo centrale per cessare la discriminazione in essere nelle scuole italiane tra alunni vaccinati e non vaccinati, e a superare lo strumento della didattica a distanza.
“Il nuovo Decreto Legge emanato dal Governo la scorsa settimana ha previsto disparità di condizioni tra gli alunni vaccinati e quelli non vaccinati della scuola primaria, secondaria di I e II grado, in quanto le quarantene sono diversificate poiché i bambini e i ragazzi che non sono stati sottoposti a vaccinazione devono rimanere a casa in didattica a distanza per periodi maggiori rispetto ai propri compagni vaccinati in caso di casi di Covid tra gli alunni della stessa classe”.
“E in merito alla Dad sono molteplici gli aspetti negativi emersi in questi anni: dalla difficoltà da parte delle famiglie, in un periodo di crisi come questo, di poter acquistare tablet o computer per i propri figli, soprattutto se si ha più di un figlio in età scolare, alla difficile situazione che vivono quotidianamente i genitori nel non poter supportare i figli più piccoli durante i collegamenti, a maggior ragione se questi genitori stanno cercando di portare avanti il loro lavoro in smart-working”.
“Senza tralasciare l’obbiettiva iniquità di questo nuovo sistema che tende a non essere inclusivo e a rimetterci, purtroppo, sono sempre i più deboli. Infatti gli alunni con maggiori difficoltà, non adeguatamente affiancati, potrebbero rischiare di non beneficiare di una corretta istruzione attraverso i metodi di valutazione che con la Dad non permettono di accertare la reale preparazione dello studente”.
“Ora va considerato che l’articolo 3 della Costituzione italiana afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E che l’articolo 33 della Costituzione italiana afferma che “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.
“Sono state innumerevoli le prese di posizione di esponenti politici e della società civile contro il Decreto Legge, e molte le manifestazioni pubbliche di protesta, tra cui una sottoscrizione sulla piattaforma Change indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’Assessore Regionale all’Istruzione Elena Donazzan, alla Direttrice Generale dell’Ufficio scolastico regionale veneto Carmela Palumbo e sottoscritta da centinaia di maestri, maestre, professori, professoresse e dirigenti scolastici che chiedono l’abolizione della distinzione di trattamento tra alunni vaccinati/guariti e alunni non vaccinati”.
“In sintesi a scuola non vanno in nessun modo discriminati i ragazzi perché proprio nelle scuole dobbiamo educare ed insegnare agli studenti i valori portanti della nostra Costituzione, tra i quali spicca la non discriminazione”.
“Alla luce di ciò la Giunta regionale si impegni a farsi promotrice di ogni azione nei confronti del Governo affinché questa vergognosa discriminazione, fatta nei confronti di bambini e adolescenti, possa terminare quanto prima, così come lo strumento della didattica a distanza venga finalmente cessato e superato”.
Così il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni.