Ieri sera abbiamo seguito in diretta da Palermo la 29ª edizione della Fiaccolata per Paolo Borsellino, nel giorno del 33º anniversario della strage di via D’Amelio. Un momento di memoria, partecipazione e impegno civile che La Voce del Patriota ha voluto raccontare con un dispiegamento di forze senza precedenti.
È stato un investimento importante, voluto fortemente dal nostro Direttore ed Editore, Ulderico de Laurentiis. Dopo l’esperienza dello scorso anno, dopo Atreju e dopo la trasferta in Romania al seguito di George Simion, De Laurentiis ha deciso di alzare l’asticella, portando a Palermo un team di 8 persone. Un gruppo affiatato, competente, motivato, che ha garantito una copertura completa dell’evento: regia, diretta principale e diretta parallela per TikTok, grazie al lavoro di Ester Flammia e Alessandro Guidolin.
Io ho seguito il corteo insieme a Simone Pelosi dall’interno, in mezzo alla gente, mentre Cecilia Carapellese ha raccontato tutto ciò che accadeva da via D’Amelio. Abbiamo documentato la fiaccolata senza filtri, senza copia/incolla, senza quell’impronta mistificatoria che è il marchio di fabbrica di un certo giornalismo militante di sinistra.
Abbiamo dato voce ai protagonisti: il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, i ministri Andrea Abodi e Edmondo Cirielli, i sottosegretari Paola Frassinetti e Andrea Delmastro, i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami, la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, parlamentari come Sara Kelany, Carolina Varchi, Alice Buonguerrieri, Maddalena Morgante, Ciro Maschio, e tanti altri.
Accanto a loro, i sindaci, i militanti, i ragazzi di Gioventù Nazionale, le famiglie. Mamme, papà, bambini e nonni: una comunità viva, consapevole, unita nel ricordo di Paolo Borsellino, martire della Repubblica.
Quello che abbiamo voluto mostrare – e che manda in bestia la sinistra – è la realtà: un popolo che cammina a testa alta, fatto di giovani con la faccia pulita, di famiglie che scelgono la memoria come gesto civile, di italiani che non accettano di farsi raccontare la storia da chi l’ha sempre piegata a proprio uso e consumo.
La nostra diretta ha rappresentato un altro passo nella costruzione di un racconto autentico dell’Italia che non si arrende, che difende i propri eroi e i propri valori. Un’Italia che non dimentica. Un’Italia di patrioti.