“La proposta della Commissione sui Paesi sicuri dimostra che l’approccio puntuale e pragmatico dell’Italia è quello giusto.
In questo quadro è inaccettabile che, proprio ora che grazie al governo Meloni l’Ue ha cambiato approccio sull’immigrazione e sul contrasto alle mafie dei trafficanti, vi siano ancora vincoli operativi che impediscono la piena cooperazione tra agenzie europee. Il divieto di scambio dei dati tra Europol e Frontex, imposto da un parere del 2022 del Garante europeo per la privacy, rischia infatti di compromettere seriamente l’efficacia dell’azione nella lotta contro il traffico di esseri umani e i reati transfrontalieri.” Lo dichiara Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento Europeo.
“Bene ha fatto la responsabile immigrazione di FdI Sara Kelany a sollevare la questione, a cui ha fatto seguito l’interrogazione alla Commissione Ue presentata dalla nostra Delegazione europarlamentare. A maggior ragione questo tema non è irrilevante nel processo che porterà a breve alla scelta del nuovo Garante europeo dei dati: non possiamo più accettare – conclude Fidanza – che in nome di un malinteso diritto alla privacy si metta in pericolo la sicurezza dei confini e dei cittadini europei”.