Fieri di Gioventù Nazionale: l’ardore contro il fango e l’odio

I ragazzi di Gioventù Nazionale spalano il fango dell’Emilia Romagna: l’amore per la propria terra, la genuinità dei giovani contro le pseudo-inchieste degli invidiosi

In Emilia Romagna c’è stata la terza alluvione in pochi mesi. La seconda nel giro di poche settimane. La situazione è pessima e i cittadini sono alla stremo. Famiglie intere che per la terza volta hanno dovuto fare i bagagli, o meglio raccattavano quello che potevano prima che la forza delle inondazioni ricoprisse di fango abitazioni e beni personali. Hanno dovuto lasciare le proprie case e accamparsi alla bell’e meglio, magari a casa di un amico. In questa triste vicenda che unisce gli effetti del cambiamento climatico e quelli della pessima, se non mancata manutenzione dei corsi d’acqua, c’è una storia da raccontare. Una storia che coinvolge ragazzi da tutta la Regione che si sporcano le mani per amore della propria terra e della propria gente. Accanto ai volontari di ogni età, a spalare il fango ci sono i ragazzi di Gioventù Nazionale. A volte sono poco più che ragazzini, ma scendono fieri per le strade delle loro città con indosso gli stivali (non quelli di Soumahoro, sporchi soltanto del fango di Montecitorio) e una pala nelle mani. Liberano le strade e le case dal fango delle inondazioni con il loro vessillo sul petto, la fiaccola tricolore. È il senso più virtuoso di militanza: non sono solo parole, non sono solo chiacchiere, è stare in mezzo alla gente, è lavorare, faticare per la propria gente, per la propria terra. I ragazzi di Gioventù Nazionale puliscono dal fango le loro città. Paradossalmente, il simbolo di un riscatto dopo giorni difficili. Le inchieste giornalistiche avevano provato a distruggere una realtà genuina e forte, quello che è il movimento giovanile politico più grande d’Italia, che per questo forse fa un po’ di invidia a chi invece ha come punto di riferimento chi si scontra con la Polizia e occupa le università; chi ha come obiettivo la liberalizzazione delle droghe.

Per questo, quando l’europarlamentare Stefano Cavedagna, membro di spicco della comunità di Gioventù Nazionale, si è trovato, mentre spalava il fango, a tu per tu con un reporter di Fanpage, ha rivendicato con tutto l’orgoglio la sua appartenenza: “Se sei di Fanpage, io sono di Gioventù Nazionale, di cui vado fiero, scrivi che ci facciamo il culo per la nostra gente”. Raccontate dunque la verità, raccontate che le inchieste giornalistiche, portate avanti con mezzi e modalità a dir poco discutibili, non hanno trovato nulla, finite nel vuoto al di là degli effetti scenici e dei montaggi ad hoc. Raccontate che invece Gioventù Nazionale è altro, un manipolo di ragazzi che lotta e fatica per la propria terra, sempre, anche fisicamente se ce n’è bisogno. Continuate così ragazzi, che il marcio viene sempre a galla e basta una pala per spazzarlo via.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.