Fioramonti: non si stabilizzano gli insegnanti di religione, ma occorre l’ora sui cambiamenti climatici.

Torniamo su Fioramonti, perché non ne possiamo fare a meno, è la sua logorrea che ce lo chiede.

Questo singolare ministro dell’istruzione ha deciso di lasciare il segno in quello che si preannuncia come un governo destinato ad una prematura dipartita. L’appiccicaticcio esecutivo, infatti, ultimamente vivacchia alla bene e meglio, rilasciando sconfortanti dichiarazioni  su tutto, dall’Ilva, ad Alitalia sino alle posizioni sullo scudo penale per Acelor Mittal, in un tutti contro tutti che fa pensare ad una società che sta per essere messa in liquidazione. Ma c’è una certezza in consiglio dei ministri, una «personalità» svettante, che ci regala sin dal primo momento perle all’altezza della più cristallina e viva cialtroneria.

Con il megafono installato sul palazzo di viale Trastevere il ministro supera se stesso e così, dopo l’iniziale delirio su merendine, scioperi autorizzati, planisferi in sostituzione del crocifisso et similia, Fioramonti ha avuto altre geniali idee: annuncia sui social e alle agenzie che la legge di bilancio lo avrebbe “fregato”. Non sarebbe stato infatti coinvolto nelle vicende relative alla governance dell’agenzia nazionale di ricerca. Mostrando così al mondo intero di non essere artefice di alcun processo decisionale. Poi afferma con una assurda fermezza che gli stanziamenti in bilancio per la scuola non sarebbero sufficienti e che é pronto a “fare battaglia in parlamento”! Ma il Ministro è lui e non è chiaro chi dovrebbe perorare la causa alle camere … la maggioranza che gli dà la fiducia forse? In buona sostanza dichiara coram populo che non è in grado di esercitare il proprio ruolo.

Last but not least si schiera apertamente contro la stabilizzazione degli insegnanti di religione precari e si arrabatta per l’introduzione di un’ora curricolare a settimana, per trentatré ore annue totali, sui cambiamenti climatici. Come a dire: soppiantiamo la religione cristiana con la religione liberial-ambientalista di matrice apparentemente svedese che fa tanto tendenza. Fortunatamente, appare chiaro che Fioramonti non possa essere parte attiva nel disegno dell’oligarchia mondialista che lavora per distruggere popoli e identità, perché se non lo consultano per la legge di bilancio questo la dice lunga sul suo spessore. Ma quest’ultima boutade la pagheremo cara in termini di politica interna, perché ci sono miriadi di insegnanti di religione che attendono da una vita la sicurezza di uno stipendio e invece restano appesi al fato ed ora ai capricci di un inadeguato. Quindi, pur confortati dal fatto che le sue idee non troveranno applicazioni pratiche durature, una cosa la dobbiamo dire a Fioramonti: Ministro, davvero, non le si riesce a stare dietro nei suoi eccessi e, se intende continuare a fare politica, prima di delirare faccia una analisi del contesto, delle necessità e dei bisogni degli italiani, perché sembra vivere su Marte, ma lei è ministro della Repubblica Italiana, Europa, Pianeta Terra.

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