“Intanto vorrei dire al Prof. Dehousse che se con la sua uscita pensava di suscitare clamore, sorpresa e meraviglia, purtroppo in Toscana siamo da tempo abituati a rettori che, in cambio di qualche prima pagina, fanno a gara a chi la spara più grossa, arrivando perfino a negare gli eccidi avvenuti sul finire della seconda guerra mondiale ai danni degli italiani di Fiume, dell’Istria e della Venezia Giulia.
Qualora invece il Professor Dehousse fosse stato serio nella sua proposta di abolire il Natale, lo invitiamo a ripensarci, magari facendo un giro per i meravigliosi luoghi che ospitano l’Università che oggi è chiamato a dirigere: dalle colline di Fiesole, scendendo giù, fino a Firenze. Scoprirebbe così che tutta la meraviglia che lo circonda è intrisa di riferimenti profondi a quel cristianesimo che – si creda o meno – va da duemila anni a braccetto con la storia, la cultura, l’arte e l’architettura europee.
Nella speranza di leggere quanto prima una nota in cui il Professor Dehousse corregge la sua infelice esternazione, non ci resta che ricordargli che duemila anni di radici cristiane, non si cancellano con una circolare. Esattamente come il Natale che, piaccia o meno all’illustre accademico, non potrà mai essere cambiato, modificato, declinato, abolito” lo dichiara il Presidente di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli.