“Maggioranze fallimentari che si sono alternate in questa legislatura e che hanno avuto come linea comune il ricorso al voto di fiducia esautorando di fatto il Parlamento, incapaci di affrontare i già gravi problemi di famiglie e imprese ereditati dalla precedente legislatura con la sinistra sempre al Governo. La relazione di Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, alla Commissione sul federalismo fiscale è devastante. Sono 1.100 miliardi i crediti non riscossi con 130/135 milioni di cartelle esattoriali in pancia all’Agenzia di Riscossione con un terzo della popolazione italiana maggiorenne iscritta a ruolo, ovvero 16 milioni. Quando la pressione fiscale diventa insostenibile e si usano soltanto misure tampone per affrontare una così grave crisi sociale, il rischio è quello di mandare in default famiglie e tutto il sistema produttivo. Un magazzino di 22 anni, unico al mondo e con cartelle ancora in giro ormai prescritte. Se questo non bastasse a far temere il peggio per la tenuta sociale è passata in silenzio la manovra degli istituti bancari che hanno ceduto ai fondi ‘avvoltoi’ negli ultimi anni, ben 250 miliardi di crediti, dando il via alla più aggressiva operazione di recupero crediti della storia d’Italia. Parliamo di debiti di famiglie e imprese. Anche su questo l’attuale legislatura è rimasta passiva. Giace nei vari meandri delle Commissioni sin dall’inizio della stessa, la proposta di legge 788 di Fratelli d’Italia a prima firma Urso, attuale presidente del Copasir, che avrebbe consentito a milioni di italiani, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e famiglie di liberarsi della schiavitù del debito, riscattando il proprio debito (Npl), così da tornare alla vita produttiva. Siamo davanti a una gravissima emergenza sociale, come denunciano anche le Associazioni che da sempre lottano contro l’usura e in difesa delle vittime della speculazione finanziaria. Se sommiamo entrambe le questioni non è difficile intuire senza misure urgenti cosa potrebbe accadere. Italiani sul lastrico e privati dai sacrifici di una vita alla mercè di sciacalli e usurai. Altro che rinuncia al condizionatore”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.