Fisco. Ricchiuti (FdI): come previsto fallimento recupero Rottamazione ter e saldo e stralcio

“Come avevamo ampiamente previsto il tentativo di recuperare i contribuenti non in regola con le rate della Rottamazione ter e saldo e stralcio si sta rivelando un grosso fallimento. Alla scadenza del 9 maggio meno della metà dei contribuenti coinvolti ha scelto di aderire. Alla già scarsa liquidità dovuta alla pandemia hanno contribuito altri scenari che a dicembre, mese in cui fu approvato il decreto nel Sostegni ter non erano presenti e cioè la guerra in Ucraina e gli aumenti a dismisura dei prezzi dei beni di consumo e dei carburanti. Non è difficile intuire che nelle prossime due rate, ovvero quella del 31 luglio e 30 novembre, altri contribuenti decidano di non aderire. Era il motivo per cui il 4 maggio avevamo portato in Aula un ordine del giorno che avrebbe impegnato il governo a varare una nuova pace fiscale con il saldo e stralcio delle cartelle di importo più ridotto, visto che come aveva dichiarato lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate l’80 per cento delle cartelle è inferiore ai 10.000 euro, e una nuova rottamazione-quater per le annualità 2018 e 2019, al fine di dare un aiuto concreto a famiglie e imprese e sostenere la crescita. Ordine del giorno incomprensibilmente bocciato anche dalla componente del centrodestra al governo. Questa è la dimostrazione pratica di chi vive con i piedi ben piantati nella realtà e di chi vive su un altro pianeta, preferendo lasciare 16 milioni di italiani nelle grinfie del recupero coatto e nel terrore quotidiano del postino o della pec”.

Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.

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2 Commenti

  1. Chi non ha pagato le tasse quando doveva, per chi è lavoratore dipendente e per i partiti di sinistra, è un truffatore e basta. Chi è lavoratore dipendente non ha la più pallida idea di come funziona il rapporto con il fisco, per un lavoratore autonomo, e nemmeno gli interessa. Con l’IVA devi fare da riscossore per lo Stato, se hai alti e bassi negli introiti non ha importanza alcuna, devi aver accantonato l’IVA per versarla perchè lo Stato ha altro da fare e lo delega a te. Se non riesci a pagare in tempo non succede nulla per anni poi un bel giorno arriva una cartella gravata di sanzioni, maggiorazioni, aggi. La paghi e allora inizia la difficoltà a rimetterti in regola, poichè le tasse, non va dimenticato, sono pari ad oltre la metà del tuo incasso,. Se questo coincide con un punto basso nell’andamento irregolare del tuo fatturato, la situazione si aggrava: paghi più che puoi ma devi anche vivere e continuare a lavorare….. Poi un bel giorno arriva il Covid e tu non lavori per un anno intero, nessuno ti da nulla ma tu intanto però vai avanti a cercare di pagare le rate di cui sopra… Il debito pregresso aumenta sempre di più anche se tu ogni centesimo lo metti in F24… Alla fine del Covid, dopo due anni di non guadagno ma di costanti spese, arriva uno stramaledetto Putin che fa ripiombare di nuovo tutto nella incertezza. Lavoro poco, spese aumentate, rate sempre presenti come una infilata di spade di damocle diritte sulla tua testa. Alla fine devi scegliere tra mangiare e vivere seppur senza alcuna spesa superflua o versare soldi al Fisco. Intanto i lavoratori dipendenti, che durante il Covid non hanno lavorato ma hanno percepito lo stipendio normalmente, ti danno del “furbetto” o del ladro. Cosa rimane da dire? Ciò che dice Barbex sopra e cioè: se non ci sono non ci sono! DI sicuro la colpa è anche nostra che non siamo stati molto accorti, ma noi facciamo altri lavori, e essere bravi con il Fisco italiano è un lavoro in sè, anche se sei assistito da un commercialista. E inoltre, quello che il Fisco ti chiede è il 60% di quanto i tuoi clienti ti pagano, Chi ce la fa, non fa solo il suo dovere (come sarebbe in uno Stato normale con la tassazione al 30% e un sistema fiscale semplice e chiaro da gestire) ma è UN EROE. Chi non paga ma ha grandi risorse va forse espropriato, ma chi non paga perchè non sa dove prendere i soldi va rimesso in condizioni di tornare a vivere serenamente. Anche perchè COMUNQUE non verserebbe denaro che non possiede.

  2. La politica peggio di così non può fare. Qui ne va anche del lavoro e delle tasse future. Se uno non ce la fa, non ce la fa e basta. 2 anni di chiusure fatte in modo discutibile non hanno di certo giovato ai lavoratori autonomi. Non hanno lavorato, qualche volta perché non sono stati messi nella condizione di poter lavorare e adesso si vogliono le tasse, e con cosa avrebbero vissuto nei 2 anni di pandemia, con le elemosine dello Stato? Io sento odore di rivolta del ceto medio, sento che alcuni dicono: “non me ne frega niente di cosa farà lo Stato, io non pago, prima mangio e poi si vedrà”. Cresce l’ odio verso questo “Governo dei migliori”, e a un certo punto la pentola potrebbe esplodere. Io sono realista, le cose le vedo prima che succedano.

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