“Se mi chiudi, non mi chiedi”, il flash mob a sostegno delle attività commerciali promosso da Fratelli d’Italia, è sbarcato oggi a Pieve del Grappa.
“In piazza con noi sono scesi ristoratori, baristi, commercianti e albergatori”, spiega Eleonora Torresan, membro del coordinamento FdI della provincia di Treviso organizzatore dell’evento. “Presenze importanti che fanno capire quale sia lo stato di salute di questi settori, piegati da mesi di scelte scellerate e di aiuti economici inesistenti. Queste persone chiedono semplicemente di poter lavorare, ma questo Governo è sordo alla loro voce”.
In prima fila, il senatore e coordinatore regionale Luca De Carlo: “Le richieste che fa Fratelli d’Italia sono quelle dei commercianti e degli imprenditori, e sono semplici: riaprire in sicurezza i locali, perché molti hanno investito in dispositivi di protezione e in strutture credendo alle promesse poi disattese dal governo, e perché non si capisce perché a pranzo si possa mangiare nei locali e a cena no; indennizzare le attività perché possano coprire i costi fissi: si è visto che i ristori erogati finora sono insufficienti a mantenere in vita i posti di lavoro e le stesse imprese. Infine, il motto di queste manifestazioni: non si possono costringere gli imprenditori a pagare tasse e imposte se le loro attività sono state chiuse per legge dal Governo. In questi giorni è iniziato il dibattito sul Decreto Sostegni, e abbiamo presentato centinaia di emendamenti per trasformarlo in un provvedimento che dia realmente aiuti concreti al mondo produttivo italiano. È urgente che il Governo cambi passo e dia risposte vere agli italiani: il cashback o il reddito di cittadinanza non sono le soluzioni a questa devastante crisi”.
Con De Carlo, anche il consigliere regionale Tommaso Razzolini, trevigiano di Valdobbiadene: “Pochi giorni fa, in un’occasione simile a Venezia, abbiamo consegnato ai nostri parlamentari le richieste delle imprese venete, raccolte nel corso dei numerosi confronti sul territorio regionale. La pandemia ha messo in grave crisi tutto il sistema economico italiano ed internazionale, ma a pagare le spese più pesanti sono stati il settore turistico e il suo indotto: ristoranti e bar chiusi, impossibilità di cambiare regione o comuni con evidenti ricadute sul sistema alberghiero, centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio. O si cambia, oppure il disastro sociale sarà incontenibile, soprattutto in una regione come il Veneto che fa del turismo la sua prima economia”.
Presenti alla manifestazione, tra gli altri, anche Ferruccio Rossi, assessore a Nervesa della Battaglia, Marco Bonotto, consigliere comunale a Maser, e Alberto Paoletto, presidente della Pro Loco di Crespano del Grappa e commerciante.