Il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, ha presentato ieri come primo firmatario nel corso della seduta del Consiglio regionale del Veneto una mozione affinché la Giunta sostenga la lotta al fitoplasma causante la flavescenza dorata della vite. L’agente eziologico è un fitoplasma generalmente trasmesso da un insetto vettore, il cicadellide “Scaphoideus titanus”, o attraverso l’innesto eseguito con materiale di propagazione infetto. Una patologia epidemica segnalata per la prima volta in Francia negli anni ’50 e osservata in Italia nell’Oltrepò pavese sul finire degli anni ‘60. In Veneto la malattia è comparsa negli anni ‘80.
“Considerata la nocività e la vasta diffusione della flavescenza dorata della vite in tutto il territorio – spiega il consigliere Razzolini – con questa mozione abbiamo raccolto le istanze dei nostri agricoltori per chiedere alla Giunta regionale di potenziare il servizio dell’ente preposto al controllo tramite dei sopralluoghi negli appezzamenti infetti segnalati dai viticoltori e da terze persone che ne hanno riscontrato il pericolo”.
“La Giunta quindi – prosegue il consigliere veneto di FdI oggi si impegna a prevedere un aiuto in termini economici a quei viticoltori che hanno subito danni dovuti dalla flavescenza dorata. Sarebbe necessaria inoltre una possibilità di deroga (in accordo tra gli enti preposti sentito il parere di Arpav) alle bruciature di quei tralci infetti da flavescenza dorata, se il loro ammontare è di una quantità rilevante, visto che la soluzione per il loro smaltimento sarebbe il loro deposito sottoterra: una pratica alquanto impervia nella zona collinare”.
“Oltre a tutto ciò la mozione la Giunta si impegna – chiosa Razzolini – a prevedere la possibilità di estendere la misura su ristrutturazione e la riconversione dei vigneti per gli estirpi e i reimpianti, dovuti ad importanti attacchi di flavescenza dorata, per i vigneti esistenti della core zone dei paesaggi viticoli riconosciuti quali siti Unesco, attualmente tutelati dal Disciplinare Tecnico regionale. Aspetto che oggi limita l’accesso alla misura di sostegno “.