“In relazione all’affare assegnato alla commissione agricoltura, sulle filiere in crisi, oggi abbiamo svolto una audizione dei maggiori attori del mondo florovivaistico nazionale. La componente pistoiese, grazie ad un mio diretto interessamento, è stata particolarmente presente sia in termini di presenza che sui temi proposti. Erano presenti per il distretto pistoiese, Francesco Mati e Luca Magazzini, rispettivamente presidente del distretto pistoiese e presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani. Per il distretto Floricolo di Pistoia e Lucca erano presenti il dott. Andrea Grassotti direttore del mercato di Pescia e il dott. Bartoli, direttore di Flora Toscana”.
A dirlo, in una nota, il senatore Patrizio La Pietra, capogruppo FdI in commissione Agricoltura.
“Questa audizione nasce dalla necessità di poter testimoniare direttamente alla commissione le molteplici criticità del settore, a seguito anche dei numerosi incontri che sul territorio ho svolto in questi tempi di crisi. Dagli incontri con le associazioni di categoria sia a Pistoia che a Pescia, fino agli incontri con alcuni produttori di fiori del territorio comunale di Chiesina Uzzanese. Nel mio intervento ho sottolineato, come le risorse messe a disposizione dal governo non siano purtroppo sufficienti a fornire giusti ristori al settore. Solo per l’esenzione dei contributi infatti, occorrerebbe al settore florovivaistico oltre un miliardo e mezzo, a fronte di circa 400 milioni enunciati dal governo per tutto il comparto agricolo” e prosegue “le stime parlano di una perdita secca di tutto il settore di circa 800 milioni. Occorrono quindi interventi mirati, non interventi a pioggia che rischiano di non accontentare nessuno e di essere inefficaci in maniera strutturale: ci sono infatti esigenze differenti fra le piante ornamentali e i fiori recisi, in materia di investimenti, produzione e commercializzazione.”
“Si segnalano inoltre molte criticità nell’erogazione del credito da parte del sistema bancario, ritardi nell’erogazione della cassa integrazione e nel calcolo per l’ottenimento del fondo perduto – che fa riferimento al solo mese di aprile mentre occorrerebbe riferirsi ad una finestra temporale più ampia -. Per non parlare poi della delusione nell’aver appurato la cancellazione della parola ‘florovivaismo’ all’articolo 222 del decreto Rilancio. In sostanza, il settore risulta dimenticato dal governo, il quale, nonostante i proclami, non riesce ad avere una visione chiara di politica a sostegno del settore. Ma a mancare è soprattutto una visione prospettica sul futuro del florovivaismo, che non può basarsi solo su un Bonus Verde, a detta degli interessati insufficiente per come è strutturato. Occorrono invece investimenti su una politica ambientale sostenibile, che si concentri su una maggiore presenza di verde pubblico nelle progettazioni urbane. Infine, auspichiamo una maggiore attenzione da parte del governo nei rapporti con i paesi esteri per tutelare i nostri prodotti che in questi ultimi mesi sono state penalizzate, spesso in maniera pretestuosa da alcuni paesi, impedendo lo sdoganamento di partite di piante. Il mio impegno continuerà per un supporto concreto al settore del florovivaismo, come parte integrante e fondamentale del sistema economico-sociale del territorio pistoiese” conclude La Pietra.