“Il sindaco Tommasi ha annunciato il sostegno ufficiale del Comune di Verona alla cosiddetta missione Global Sumud Flotilla. È un fatto gravissimo: ancora una volta Verona viene usata come megafono di battaglie ideologiche e divisive che nulla hanno a che fare con la vita quotidiana dei cittadini.
Sostenere operazioni dal carattere politico e internazionale che vedono coinvolti attivisti radicali da tutto il mondo, significa mettere la nostra città su un terreno che non le compete. Le relazioni internazionali e le scelte di politica estera spettano al Governo e al Parlamento, che stanno facendo molto bene il loro lavoro in materia, non a un sindaco in cerca di visibilità.
Mentre a Verona restano irrisolti problemi seri come il degrado urbano, la sicurezza dei quartieri, la manutenzione delle strade e il futuro di AMIA, il sindaco Tommasi preferisce scrivere lettere alla Presidente del Consiglio per chiedere attenzione su iniziative che nulla hanno a che vedere con i bisogni dei veronesi.
A livello diplomatico, la Premier ha espressamente chiesto la creazione di un corridoio umanitario pienamente operativo verso Gaza, per garantire accesso rapido a cibo e medicinali alla popolazione civile nella Striscia. In ambito militare, l’Italia ha rilanciato l’Operazione Mediterraneo Sicuro, cruciale per la sorveglianza in mare, la protezione delle rotte commerciali e il contrasto a traffici illeciti e terrorismo nel Mediterraneo centrale. Sul fronte dello sviluppo internazionale, è stato formalizzato il Piano Mattei per l’Africa, previsto dalla legge n. 2 del 2024: un impegno di 400 milioni di euro, accordi con paesi africani e investimenti strategici per crescita sostenibile e cooperazione. Tommasi rifletta: Verona non è Gaza, né un laboratorio per i movimenti antagonisti internazionali. Verona è una città che ha bisogno di risposte concrete, non di proclami ideologici. Il suo compito dovrebbe essere quello di occuparsi di sicurezza, di decoro e di servizi per i cittadini, non di politica estera improvvisata”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Marco Padovani, componente in Commissione Difesa.