Le scolaresche sono tra le prime ad arrivare alla foiba di Basovizza dove si tiene la cerimonia solenne nel Giorno del Ricordo. E, mentre aspettano di occupare i loro posti al di là delle transenne, si fermano a parlare tra loro all’ingresso, sostando sopra un rettangolo verniciato di bianco. Nello stesso punto in cui due giorni fa la foiba
era stata vandalizzata con scritte oltraggiose, ormai rimosse. L’area, sul Carso triestino, si riempie in fretta di cittadini, associazioni, autorità. “Questa folla è la risposta all’atto vandalico”, commenta qualcuno arrivando. E’ un messaggio di “mai più odio tra popoli” quello che parte da Basovizza e raggiunge in filo diretto le altre città d’Italia, da Napoli a Milano, dove oggi si ricordano le vittime delle foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra. Ed è anche un messaggio di condanna verso ogni estremismo.
“La svastica e la falce e martello, i lager e i gulag, il braccio teso e il pugno chiuso, ci rammentano che gli opposti estremismi costituiscono il medesimo volto della stupidità e della brutalità”, dice dal palco il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. E ancora: “Dopo tanti anni noi possiamo tendere al perdono, ma non all’oblio. Il monito che sale da queste tombe è di dedicare le nostre energie a vigilare contro ogni sussulto di odio e di divisione”.
Il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, avverte che “chi nega vuole alimentare l’odio” e che “non esiste pacificazione senza verità”. Per il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, “il negazionismo è lo stadio supremo del genocidio”. Il presidente della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini, richiama alla tragedia comune per italiani, croati e sloveni: ma se nel nostro Paese “il muro del silenzio è stato progressivamente intaccato, non così in Slovenia e in Croazia”. Ci si rivolge dunque agli studenti, agli adulti del futuro. Anche con il Treno del Ricordo, iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio, e inaugurata alla stazione di Trieste da Nordio. Messo a disposizione da Fondazione Fs insieme al Gruppo Fs, il convoglio attraverserà l’Italia in sette tappe. All’interno, un percorso multimediale sui drammi del confine orientale e l’esposizione di alcune masserizie degli esuli. Dopo l’atto vandalico a Basovizza, alla vigilia del Giorno del Ricordo scritte con insulti davanti alla targa in memoria di esodo e foibe sono apparse anche a Torino, in corso Cincinnato. A Cagliari è stato imbrattato il muro di un edificio davanti al parco Martiri delle Foibe. Imbrattata anche la scalinata dell’edificio dove oggi era prevista una cerimonia a Giulianova in Abruzzo. Vandali in azione anche in Lombardia: con la scritta ‘Fascisti a testa in giù’ è stata imbrattata la saracinesca della sede di FdI di Settimo Milanese.