La notte fra il 4 e il 5 ottobre 1943 l’incolpevole Norma Cossetto veniva infoibata dopo essere stata stuprata ripetutamente dai partigiani slavocomunisti.
Le era stato chiesto di rinnegare la propria italianità e, per questo rifiuto, ha pagato con la vita.
La sua vicenda è diventata simbolo del dramma delle foibe e del conseguente esodo istriano, fiumano e dalmata tanto che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria)”
Proprio per ricordarla il Comitato 10 Febbraio – www.10febbraio.it – ha organizzato, nel 2019, un evento ricorrente chiamato “Una rosa per Norma” che, quest’anno, ha visto oltre 130 città aderire a un momento di ricordo.
Molte città, sulla scia del successo dell’anno scorso, hanno deciso di inaugurare luoghi delle proprie città a Norma Cossetto.
Tra queste Pescara, Siena e Assisi che hanno intitolato un parco pubblico alla ventitreenne istriana.
Tutto Normale?
Non per l’ANPI che, non conoscendo vergogna, ha criticato la decisione con parole cariche d’ignoranza “intitolare un giardino pubblico a una presunta martire delle foibe è deplorevole e mistifica la memoria della guerra partigiana di Liberazione che fu un fatto storico europeo”.
Presunta martire…
L’ANPI dimentica che a riconoscerne il sacrificio è stato, come detto, un Presidente della Repubblica e che un altro, Sergio Mattarella, sul tema ha pronunciato parole definitive: “Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”.
Chi è che si pone fuori dalla storia? Chi inaugura un giardino a una vittima o chi, per miopia ideologica e interessi di parte, arriva a metterne in dubbio la valenza?
Ricordiamo che l’ANPI riceve cospicui finanziamenti pubblici prevalentemente per “raccontare la Storia”…
Il Comitato 10 Febbraio di Assisi, come riportato da Elena Barlozzari su Il Giornale, ha chiesto “a tutte le forze politiche assisane di condannare, senza mezzi termini, queste dichiarazioni” mentre quello nazionale: L’Anpi è un’associazione ormai fuori dalla storia e non trova di meglio da fare che scatenare sterili polemiche. Dal canto nostro ribadiamo che l’odio e il rancore sono sentimenti che non proviamo. Il nostro è un messaggio di pace e di libertà, contro la violenza sulle donne, nel nome di Norma Cossetto e del suo sorriso, che nessuno riuscirà mai a spengere.”.
Condanna nei confronti dell’ANPI arriva anche dalla leader di Fratelli d’Italia, che da sempre è molto sensibile alla tragedia del Confine Orientale: “Indegne le parole con cui l’Anpi ha espresso contrarietà all’intitolazione ad Assisi di uno spazio verde a Norma Cossetto. “Presunta martire”, così viene definita una giovane donna violentata, massacrata e infoibata dai partigiani titini.
Un insulto alla storia e alla memoria di una giovane innocente, la cui unica colpa fu quella di non aver rinnegato di essere italiana.
Questa vicenda la dice lunga su quanto l’Anpi sia all’altezza di dare lezioni agli altri. Che vergogna.”
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