«Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. Non è stato facile far sì che la vicenda dei martiri del confine orientale fosse riconosciuta da tutti. Nonostante, ancora oggi, qualche giustificazionista continui a gettar fango sul dolore e sul sangue di migliaia di persone, l’Italia – con la legge 92 del 2004 – riconosce il dramma che vissero i nostri connazionali e lo celebra così come essi meritano. Affinché più nessuno debba subire quei torti, affinché tutti possano ricordare cosa – per troppi – ha significato essere italiani: non vi abbiamo dimenticati, non vi dimenticheremo. Anche per questo continueremo a lavorare per rafforzare il legame che lega la nostra Nazione alla comunità ancora presente in quei territori e salvaguardare la cultura italiana nell’Adriatico orientale».
Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Non c’è giustificazione per ciò che i partigiani di Tito hanno fatto ai nostri connazionali Italiani. La brutta faccenda delle Foibe, riconosciuta e commemorata solo un giorno all’anno dal 2004, dimostra quanto sia faziosa e Comunista. Il nostro Paese, a partire dal Presidente della Repubblica, deve solo commemorare COSTANTEMENTE il sacrificio degli Ebrei per non dimenticare. Ritengo giusto non dimenticare anche il sacrificio delle Foibe allo stesso modo. Se davvero siamo una Repubblica Democratica e pacifista, ritengo anche giusto condannare il comportamento schiavista di Israele nei confronti dei Palestinesi che tutto il mondo dovrebbe riconoscere come Nazione autonoma.