“Le vittime delle Foibe meritano rispetto e giustizia, per questo continuiamo a chiedere che venga revocata la medaglia della Repubblica Italiana al Maresciallo Tito” sono le parole di Giorgia Meloni nel Giorno del Ricordo.
Il Maresciallo Tito, le Foibe e la medaglia
È inaccettabile che il responsabile politico di questa carneficina resti insignito della più alta onorificenza della Nazione, concessa nel lontano 1969.
La medaglia gli fu conferita in un momento storico in cui, come si è fatto per decenni, questa pagina della nostra storia era negata, censurata e nascosta quando non relegata a un trafiletto controverso in alcuni libri di scuola.
Ma la burocrazia è una brutta bestia. L’onorificenza concessa a Tito, solitamente riservata solo ai capi di Stato, non può essere revocata ai defunti in quanto i morti non possono fare ricorso e pertanto viviamo lo scandaloso paradosso di un dittatore comunista responsabile del massacro di italiani decorato con la Gran Croce.
Fratelli d’Italia ha presentato già da tempo una proposta di legge, per permettere che tale riconoscimento si possa revocare anche ai defunti, ma ovviamente né alla Camera né al Senato le proposte di legge assegnate alle commissioni competenti hanno fatto passi in avanti.
Il silenzio
Ma ciò che fa veramente male in tutta questa vicenda non è la fredda burocrazia italiana, ma il silenzio che per anni è calato sulla tragedia delle Foibe e sull’esodo dei nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia, costretti a fuggire dalla ferocia e dalla pulizia etnica messe in atto dal regime comunista di Tito.
Pagine tristi della nostra storia mai scritte, che per troppo tempo sono state minimizzate, e dove tutt’oggi ci sono persone pronte a negare che questi eventi siano mai accaduti.
Un silenzio che ha lasciato una ferita profonda nella storia italiana. Poniamo rimedio a questa assurdità, affinché questi martiri abbiano almeno la dignità del ricordo.
È assolutamente vergognoso che il Maresciallo Tito nel 1969 abbia ricevuti la più alta onorificenza Della Repubblica Italiana, nonostante la politica di allora era a conoscenza dei massacri in danno di Italiani ad opera dei comunisti alle dipendenze di Tito. Una volta tanto la burocrazia Italiana faccia un passo in avanti in rispetto dei martiri delle foibe perché non erano fascisti ma soltanto Italiani che volevano difendere la loro casa e la loro terra.