Foibe. Menia (FdI): “Il mio 10 febbraio è ogni giorno, finché avrò vita porterò testimonianza dovunque”

“Non ho mai avuto alcun dubbio. Il mio 10 febbraio è ogni giorno, finché avrò vita porterò la testimonianza, anche fuori dall’Italia”. Così il ‘padre’ della legge istitutiva del Giorno del ricordo, il senatore di FdI Roberto Menia, al termine della cerimonia sulla foiba di Basovizza, dove ha ricevuto il ministro della giustizia Carlo Nordio, con cui ha visitato il treno del ricordo alla stazione triestina.
“Le provocatorie rivendicazioni di negazionisti, Anpi e pezzi della sinistra italiana – osserva – sono benzina per la mia missione: raccontare in ogni scuola d’Italia, da Bolzano a Canicattì, chi ha perpetrato due follie disumane come l’esodo e l’eccidio nelle foibe, come certa parte politica ha silenziato la storia sia sui media che tra la gente e quanto i giuliano-dalmati hanno sofferto per essersi vista strappare la propria terra. Viviamo in un momento storico e sociale caratterizzato dall’ultra immediatezza, dove momenti, incontri e parole vengono consumati in un clic. Il mio auspicio, invece, è che si torni soprattutto fra i più giovani a parlare e approfondire, raccontare e analizzare, cercare le cause e valutare le conseguenze di fatti e circostanze. Non è questa, d’altronde, la missione della politica?”.
E conclude: ”Per troppi anni la sinistra ha provato a influenzare il mondo accademico, universitario, scolastico pretendendo di dettare tempi e modi. Addirittura celando fatti incontrovertibili. Dal 2004 non è più possibile, anche grazie al Giorno del ricordo, in attesa del Museo del ricordo che verrà ospitato a Roma”.
Come si ricorderà per il Museo del Ricordo, il ddl, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 31 gennaio su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro della Cultura, prevede lo stanziamento di otto milioni di euro e la nascita di una Fondazione, di cui faranno parte come soci fondatori il MiC, la Regione Lazio, Roma Capitale e la Regione Friuli-Venezia Giulia.
Per il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli: “ Ricordare significa “riportare al cuore”. Oggi, con l’approvazione definitiva della legge che istituisce il Museo del Ricordo nella Capitale, riportiamo nel cuore della nostra Nazione una storia troppo a lungo nascosta. Lo facciamo celebrando in questo modo anche il ventesimo anniversario dell’approvazione della legge n. 92 del 30 marzo 2004, che ha istituito il Giorno del Ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Legge storica, che il Parlamento ha di recente implementato e che ha consentito di spezzare quella congiura del silenzio che per troppo tempo ha avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo nell’oblio e nell’indifferenza. Ringrazio il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il mio predecessore Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, per aver promosso questa iniziativa. E deputati e senatori che hanno sottoscritto, in maniera unanime, questa proposta. Il cammino della memoria prosegue, e siamo già al lavoro per organizzare nel 2025 una grande mostra al Vittoriano dedicato all’esodo giuliano-dalmata. Rinnovo il mio affetto e il mio ringraziamento per lo straordinario lavoro portato avanti dalle associazioni degli esuli, instancabili testimoni del ricordo”.
Gli fa eco il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Finalmente il Museo del Ricordo sorgerà, in un importante spazio della Regione Lazio che sarà riqualificato ad hoc, colmando un vuoto durato troppo a lungo. Roma, Capitale d’Italia, e il Lazio, divengono custodi e promotori di una doverosa memoria collettiva e nazionale. Gli orrori generati dai totalitarismi del XX secolo devono farsi testimoni concreti e attuali presso le giovani generazioni e, soprattutto, presso quelle del futuro. Ringrazio, innanzitutto il Presidente del Consiglio per aver sostenuto sin da subito questa iniziativa, l’ex Ministro Sangiuliano per lo sviluppo dell’ambizioso progetto e il Ministro Giuli per aver dato continuità a questo lavoro sinergico. Il Museo del Ricordo è un progetto che, nel suo iter parlamentare, si è arricchito di partner importanti come Roma Capitale e la Regione Friuli Venezia-Giulia. Finalmente, in Italia e con una iniziativa votata all’unanimità, sorgerà un luogo-simbolo in grado di ricostruire non solo la storia del dramma vissuto dai nostri connazionali del confine orientale nel corso di tutto il ‘900, ma di far emergere dall’oblio tutti i ‘ricordi’ cancellati dalla storia. È un dovere morale cui la Regione ha sempre creduto fermamente”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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